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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Marghera

Attenta Marghera: la Cina ti vuole scippare il palazzo di Pierre Cardin

Durante una conferenza stampa l'avvocato De Nardi, che rappresenta l'artista, ha indicato luglio come termine per arrivare a un accordo. "Altrimenti ci sono Parigi, Mosca e la Cina"

Pierre Cardin indica luglio come termine per il raggiungimento dell'accordo di programma relativo alla costruzione del "Palais Lumiere", a Porto Marghera. "Auspichiamo - ha spiegato l'avvocato Sandro De Nardi, nel corso di un incontro con la stampa convocato dallo stilista - che questo avvenga entro giugno, ma fissiamo il termine massimo per luglio".

Non ci sono infatti solo Parigi e Mosca ad ambire all'avvenieristico progetto di Cardin, con un impegno di spesa di oltre un miliardo di euro, visto che contatti preliminari sono avvenuti anche con Doha e non solo.

"Domani - ha reso noto Rodrigo Basilicati, nipote dello stilista e ingegnere che ha realizzato il progetto - partiremo per la Cina, con l'isola di Hainan, la più ricca del Paese, situata nella parte sud, che ha manifestato un grande interesse". Per Cardin, comunque, la priorità resta Venezia. "Non lo faccio - ha spiegato - per interessi commerciali o finanziari, ma per avere un gesto di rispetto per Venezia e per la mia origine italiana".

 

L'idea dela fisionomia del palazzo è nata dopo la vista di un fiore, semplice e armonico nella sua conformazione. Mentre la scelta di Marghera per l'artista è stata determinata dalla vista dell'area da un aereo che poco prima era decollato dal Marco Polo. Questo sarebbe quindi il tentativo di Cardin di compensare lo "squilibrio" tra la "decadenza" delle zone più vicine a Venezia e la bellezza del centro storico lagunare.
 


Un investimento da un miliardo e 473 milioni di euro, che porterebbe alla realizzazione di un centro di ricerca e produzione sulla moda, una "scultura abitabile", come la chiama Rodrigo Basilicati, nipote di Cardin e ingegnere che ha realizzato il progetto di massima: 60 piani, alta 244 metri con 25mila metri quadri adibiti a residenza, 25mila ad alberghi e ristoranti, 150mila alle attività direzionali e commerciali e, intorno, 60 ettari di aree verdi. L'intero costo del Palais Lumiere sarà sostenuto da Pierre Cardin: metà per la struttura e metà per l'acquisto dei terreni e le opere circostanti, senza contare la parte decorativa interna e le tasse (aumento dell'iva al 23% compreso).

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