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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vigonovo / Via 4 Novembre

Milic lavorava da tempo alla strage: "Inneschi studiati nel dettaglio"

Il 63enne slavo che ieri ha fatto saltare in aria una palazzina di Vigonovo, rimanendone ucciso, aveva realizzato un impiantino elettromeccanico su misura. Continuano i rilievi dei pompieri

Una persona esperta di allacciamenti e inneschi, che ha pianificato tutto nel minimo dettaglio. Mano a mano che escono i particolari dell'esplosione di ieri della palazzina di Vigonovo, in via IV novembre, ci si accorge che solo per caso non è stata una strage. Igor Milic, 63enne di origine slava, nato in una cittadina ora slovena, aveva predisposto tutto per causare il maggior danno possibile. Da settimane studiava il modo per "fargliela pagare" a quei vicini con cui aveva screzi quotidiani.

L'esplosione che ha distrutto una palazzina a Vigonovo, un morto

 

Da settimane pensava alla morte, alla sua e a quella degli altri. L'uomo aveva studiato un sistema di condutture per saturare di gas gli ambienti. Poi ha collocato i timer, che all'ora prefissata hanno fatto esplodere tutto. Due deflagrazioni a poca distanza l'una dall'altra, magari per uccidere anche eventuali soccorritori. Lui è stato trovato appeso con una corda sintetica al boiler del bagno, carbonizzato. Vicino un marchingegno a tempo. Solo l'autopsia potrà stabilire se il suo decesso sia avvenuto prima degli scoppi.
 

DUE ESPLOSIONI RAVVICINATE E POI L'INFERNO

 

Milic aveva realizzato un impiantino elettromeccanico su misura, collegato a tre inneschi particolari. Uno l'aveva piazzato nel garage, collegando delle bombole a gpl a della benzina. Un vero e proprio ordigno. Il secondo è stato trovato tra il secondo e il terzo piano, dove il 63enne abitava, e uno nel sottotetto, che ha causato la seconda deflagrazione. La più devastante. In questo caso sembra che abbia creato dei collegamenti anche con la rete di distribuzione del metano. Ha saturato gli ambienti col gas e gli inneschi hanno fatto il resto.

LE INDAGINI Voleva far strage dei vicini

 

Intanto i vigili del fuoco oggi hanno continuato a monitorare la stabilità dell'edificio, giudicato pericolante. C'è rischio di crollo. I pompieri hanno controllato anche le cisterne di gasolio dell'impianto centralizzato, in cerca di dettagli sul folle gesto di ieri. Ancora ospiti del Comune le tre persone che abitano nei due appartamenti che si trovano nella porzione di edificio posta sotto sequestro, una signora anziana e una coppia di giovani.

 

LA "TERRIBILE VENDETTA" DI IGOR MILIC:

LE INDAGINI Voleva far strage dei vicini

GLI ATTIMI IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI ALL'ESPLOSIONE (YOUREPORTER)

 

VISIONE "RAVVICINATA" DELLE CONSEGUENZE DELL'ESPLOSIONE

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