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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Le pompe sono fuori uso e palazzo Grimani rimane "sotto acqua"

L'accusa arriva da Flp e Uilpa, che contestano la mancanza di passerelle e la totale assenza di interventi di manutenzione. Contestati Ferrara e Franceschini

Mancano i fondi per la manutenzione, e palazzo Grimani rimane inagibile per i visitatori. Come riporta la Nuova, infatti, al primo accenno di acqua alta l'ingresso al prestigioso sito archeologico e alle sue mostre risulta inaccessibile. I sindacati Flp e Uilpa hanno denunciato la mancanza di passerelle per l'accesso dal giardino, e, soprattutto, la totale inutilità delle pompe idrauliche che dovrebbero assicurare lo "svuotamento" del sito, rotte, e quindi inutilizzabili, da molto tempo.

In nota ufficiale, le rappresentanze chiamano in causa Daniele Ferrara, il nuovo direttore del polo museale regionale. Specificano come in città, anche dopo che l'acqua alta è defluita, permane comunque un luogo che a distanza di ore rimane allegato e difficilmente accessibile, "a meno che non si ami sguazzare come i bambini con i piedi a mollo". Nonostante un sistema di pompe, sottolineano, il palazzo si trasforma in una vera e propria piscina, l'acqua infiltrata non riesce a defluire e ristagna davanti al portone d'ingresso, rendendo difficoltoso, ed in alcuni casi inaccessibile, l'ingresso al museo. I sindacati specificano che l'apertura di un museo prestigioso risulta essenziale, e la sua agibilità viene messa in crisi anche "da quei dirigenti che dovrebbero essere i primi garanti di quelle aperture". Una critica dura, che va dritta al bersaglio. Quello dell'allagamento del museo, infatti, è un problema noto da tempo, e stupisce che non si sia pensato ad una passerella lunga qualche metro, che permetta di ovviare all'inconveniente garantendo un accesso sicuro ai visitatori.

Questione pompe. I rappresentanti sindacali sottolineano poi la necessità di intervenire con una manutenzione costante e interventi di ripristino straordinari, impossibili per la mancanza di disponibilità economica. Ma specificano come sia stato lo stesso ministro Franceschini a dichiarare la fruizione della "grande bellezza dei beni culturali" un servizio essenziale, per il quale, però, il Governo non pare intenzionato a fornire le risorse necessarie per poterne usufruire in maniera confortevole.

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