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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Appalti persi a Porto Marghera e Mose: "120 lavoratori a rischio"

Alla Palomar, settore metalmeccanico, non sono stati rinnovati i contratti: appello di Cgil, intanto cominciano ferie forzate e cassa integrazione

Due importanti accordi non rinnovati, ora alla Palomar si trema: la Fiom Cgil di Venezia spiega di aver ricevuto dalla direzione dell'azienda (appartenente al gruppo Mantovani) la comunicazione della perdita dei contratti di appalto per le attività di manutenzione poli-specialistica (meccanica, ponteggi, coibentazioni e lavaggi idrodinamici) ed elettrica strumentale del polo chimico e della raffinazione dell’Eni.

Questo si traduce concretamente, specifica il sindacato, con la messa in discussione di 120 posti di lavoro: posizioni a rischio sia per la perdita degli appalti in raffineria, sia per la decisione del gruppo Mantovani di non dare continuità lavorativa alla Palomar sul Mose. Per le attività della grande opera, infatti, era stata costituita dalla Mantonvani una apposita New Co (Sertech) a cui saranno assegnate le attività del Mose fino ad ora svolte dai lavoratori della Palomar.

"Finora - spiega Fiom Cgil - nonostante l’interesse del Prefetto e del commissario straordinario di Venezia, del destino di questi lavoratori, che hanno garantito il funzionamento e la sicurezza del petrolchimico, non c’è certezza. Anzi, l’azienda ha comunicato, nonostante la proroga di qualche settimana degli appalti che dovevano concludersi il 31 marzo, il ricorso alle ferie forzate e alla cassa integrazione. Così come non ci sarebbe alcuna certezza nemmeno del rientro dei lavoratori nelle aziende che rileveranno l’appalto".

"Può una società controllata dallo Stato disinteressarsi completamente di lavoratori che prestano la loro opera in quel cantiere da decenni? - si chiede il sindacato. - Rivendichiamo il diritto al lavoro per tutti: un obiettivo che va perseguito anche attraverso il subentro degli impiegati nelle ditte che hanno vinto le gare. La logica del massimo ribasso nella attribuzione degli appalti comporta drammi occupazionali e attacchi ai diritti e al salario. Non accetteremo nessun licenziamento e nessuna riduzione dei diritti. Per questo ci riserviamo di effettuare ogni iniziativa di lotta che riterremmo necessaria alla difesa della dignità del lavoro".

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