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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Michele al Tagliamento / Bibione

L'appello del parroco di Bibione: "Nuovi autovelox? Se prendete multe confessatevi"

Il prelato l'ha scritto nel bollettino parrocchiale, ma l'intento è di esortare i fedeli a farsi un'esame di coscienza per tutti i comportamenti pericolosi per sé o per gli altri

"La vita è un dono di Dio e metterla in pericolo con comportamenti scellerati, correndo in auto a velocità assurde, è un peccato per il quale si deve chiedere perdono": don Andrea Vena, originario di Porcia (Pordenone), da qualche anno parroco di Bibione (Venezia), spiega così l'appello lanciato attraverso il bollettino parrocchiale a non infrangere il codice della strada, in particolare rispetto ai nuovi misuratori di velocità appena installati. "Ho accolto l'invito del Comando dei vigili a ospitare la notizia di servizio di questi autovelox - ha spiegato all'agenzia Ansa -, ma non mi sono limitato alla sola comunicazione istituzionale, perché mi stavo rivolgendo alla mia comunità cristiana. Il dono della vita è il più grande e prezioso che abbiamo ricevuto e va custodito in modo corretto: questo vale sia per la propria sia per quella degli altri, che chi corre come un forsennato in auto o in moto mette in pericolo. E' del tutto evidente che chi sarà sanzionato dovrà confessarlo nell'apposito sacramento".

Qualche confessione "stradale" c'è già stata 

Il sacerdote opera in una località di mare molto conosciuta, con fedeli che giungono da tutto il mondo e ha già avuto esperienze di ascolto di quanti hanno riconosciuto questo peccato: "Capita che qualcuno più attento, sensibile e cristianamente formato, riconosca le proprie colpe in fatto di infrazioni stradali - ha spiegato - Ho approfittato per ribadire il concetto anche ai miei parrocchiani abituali che ancora non me ne hanno mai parlato". 

"Confessate ogni tipo di trasgressione"

Don Vena fa un passaggio anche su altri comportamenti poco virtuosi: "Ho usato l'esempio delle multe stradali perché sono un comportamento immediato che arriva direttamente alle persone - ha sottolineato - Allo stesso modo dovremmo confessare abitudini sbagliate in tema di inquinamento o di gioco d'azzardo. Il ragionamento vale sempre e per ogni trasgressione: come evadere le tasse, anche se in realtà non ho mai avuto l'occasione di ascoltare il pentimento e la richiesta di assoluzione per questo tipo di comportamento sbagliato. Ma non bisogna disperarsi: c'è sempre una prima volta. Essere consapevoli di aver commesso un peccato - conclude - significa riconoscere di essere venuti meno ad un patto con Dio: se infrango il Codice della Strada per eccesso di velocità sto mettendo a rischio la sicurezza di tutti: mia, delle persone che trasporto, degli altri utenti, compresi pedoni e ciclisti. A maggior ragione se ricevo una sanzione che certifica questo errore, ne risponderò a Dio chiedendo perdono in confessione".

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