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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Moraglia a valanga nel discorso di auguri: "Da mesi città decapitata"

Ha toccato tutti i temi più "caldi" in laguna il patriarca di Venezia: nel colloquio di lunedì è passato dal Mose all'Expo, dai dipendenti pubblici alle elezioni

Auguri di Natale sì, ma anche tanta politica e attualità nel discorso tenuto lunedì a Venezia dal patriarca monsignor Francesco Moraglia. Ai giornalisti ha parlato delle difficoltà e delle opportunità della città: a partire dall'attuale carenza di una guida politica, che lascia i cittadini disorientati e in crisi, nonostante il lavoro del commissario.

Il patriarca guarda con trepidazione alla campagna elettorale, che a suo parere dovrebbe essere animata da progetti reali per il territorio, senza lacerare ulteriormente il tessuto. Perché, ha detto, Venezia è una città decapitata sul piano politico da diversi mesi, e i candidati a sindaco dovrebbero evitare atteggiamenti astiosi e campagne d'odio.

Non sono mancate delle accuse nei confronti di una gestione sbagliata dell'opportunità Expo, perché, ha detto il patriarca, Venezia è rimasta alla finestra senza fare una proposta politica reale: e così la città potrebbe essere condannata ancora una volta ad essere uno scrigno turistico.

Sulla questione dei dipendenti comunali e provinciali dal futuro incerto, Moraglia ha chiesto l'intervento del governo: si sente in apprensione per coloro che rischiano il posto, perché reputa insufficienti le assicurazioni da parte di chi dovrebbe darle in ambito nazionale. Se ad una famiglia o a una persona si toglie il lavoro, ha detto, la si priva di qualcosa di essenziale nella vita.

Il patriarca è infine tornato sul tema degli scandali Mose, ribadendo la sua fiducia nella magistratura e spiegando di avere la coscienza tranquilla per il suo operato e per quello di chi lo ha preceduto. Riguardo alla fondazione Marcianum, che aveva ricevuto finanziamenti dalla cooperativa che gestiva gli appalti Mose, ha auspicato che in futuro svolga attività che possano essere consentite dalle risorse disponibili. E in proposito ha ricordato che i 18 dipendenti della fondazione sono stati ridotti a cinque, ma quasi tutti hanno trovato ricollocazione.

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