Fatta la legge trovato l'inganno. Non che in quello che dal 1 gennaio hanno architettato i pendolari mestrini e della Riviera del Brenta ci sia nulla di illecito. Anzi. Tutto in regola e studiato nei minimi particolari. Come riporta il Gazzettino, infatti, per aggirare il caro casello in molti hanno semplicemente cambiato itinerario. Riuscendo se non ad azzerare il danno alle loro tasche almeno a mitigarlo. Se si percorre il tratto autostradale Mestre-Padova si pagano 2.80 euro. Che si fa? Coloro che abitano nella Riviera del Brenta con ogni probabilità per raggiungere Padova decideranno di riversarsi sulle strade ordinarie.

Quelli del Miranese, invece, da questa settimana fanno di necessità virtù. Al posto di entrare in autostrada dal casello di Mirano-Dolo percorrono la camionabile raggiungendo il casello del Passante di Spinea. In questo modo si pagano "solo" 1,60 euro. Stessa strategia per i mestrini, che dal 2014 potrebbero decidere (e in tanti lo hanno già fatto) di risparmiare imboccando l'autostrada alla barriera di Villabona, uscire gratis al casello di Mira-Oriago, percorrere cinque chilometri lungo la camionabile e imboccare il Passante a Spinea.

Cosicché, anche se il percorso è più lungo di tre chilometri e mezzo, si riescono a risparmiare 2.40 euro al giorno tra andata e ritorno. Inevitabile che la preoccupazione si riversi tutta sull'amministrazione spinetense, che chiede a Cav, la concessionaria autostradale del Passante e della Mestre-Padova, di confrontare gli accessi ai caselli prima e dopo l'introduzione delle nuove tariffe. La tendenza per i pendolari pare essere di stare al volante qualche minuto in più pur di risparmiare.