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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Inviatemi i vostri selfie, vincerete un tablet", un pedofilo nei guai

Un 21enne del Veneziano denunciato dalla polizia postale: aveva indetto un finto concorso su Facebook per farsi mandare immagini di minorenni

Senza alcun freno. Anzi, senza alcuna coscienza. Un pedofilo di 21 anni residente nella Riviera del Brenta le escogitava tutte pur di entrare in possesso di immagini che ritraessero i corpi di ragazzine o bambine per i suoi biechi interessi. Dalla sua la naturale ingenuità tipica dei più piccoli, oltre che la natura dei social network, che da strumento di comunicazione e di "interconnessione" a volte possono rivelarsi una trappola. Così era per le piccole vittime di questo orco "digitale", capace di tessere piano piano la tela in modo da soddisfare le proprie voglie.

La sua "ingordigia", però, l'ha tradito: perché alcune delle bambine con cui chattava in verità erano agenti della polizia postale sotto copertura, che il tranello stavolta l'hanno teso a lui. Il giovane, denunciato, secondo gli investigatori utilizzando diversi profili Facebook proponeva alle giovani vittime di partecipare a un concorso fotografico basato su selfie mirati a specifiche parti del corpo. La vincitrice, poi, si sarebbe aggiudicata uno smartphone o un tablet di ultima generazione. E' bastato questo annuncio per iniziare a ricevere le foto. A quel punto le bambine via chat ricevevano richieste sempre più "spinte". Era l'orco che voleva arrivare al dunque, prendendosi gioco di chi, inconsapevole, non sapeva che dall'altra parte della tastiera c'era un pedofilo. Si tratta di una delle classiche tecniche di "grooming": malintenzionati che attraverso profili "fake" si spacciano per bambini della stessa età delle vittime o per agenzie di spettacolo. Di recente anche il caso di un finto procuratore in cerca di giovani talenti del calcio.

Nell'ultimo caso se le minorenni si rifiutavano di continuare a "gareggiare" l'interlocutore minacciava anche di denunciarle alla polizia, asserendo che, avendo accettato di partecipare al concorso, non avrebbero più potuto tirarsi indietro. La sorpresa, però, alla fine l'hanno fatta gli investigatori della postale, che si erano sostituiti alle ragazzine in un'attività di copertura. Lunedì della scorsa settimana dunque gli agenti della polizia postale di Venezia hanno bussato alla porta dell'abitazione del giovane, perquisendola. Al termine delle operazioni gli è stato sequestrato il computer con in più alcune pennette USB con all'interno materiale in grado di "incastrarlo". Lui che aveva già precedenti specifici.

Inevitabile dunque che le forze dell'ordine mettano ancora una volta in guardia i genitori sull'utilizzo del computer da parte dei loro figli. Attenzione a pubblicare immagini o video online ed evitare di chattare con utenti che non si conoscono di persona: "Tutto ciò che avviene online ha una traduzione nella vita reale", affermano. In questo caso l'orco, infatti, era fisicamente vicino a noi.  

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