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Cronaca Santa Croce / Sestiere Santa Croce, 511

Diciotto moduli per 1 euro di pensione: va in scena il "Poste horror show"

Incredibile storia scovata dal Corriere: una pensionata veneziana percepisce 1.001 euro di pensione. Ma dal 1 marzo quell'euro eccede la soglia che si può riscuotere in contanti. E inizia il calvario...

Martin per un punto perse la cappa, per un euro Milena V. invece perse la pazienza. La storia che Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera "scova" tra gli anfratti della burocrazia italiana ha dell'incredibile. La donna protagonista di questa disavventura qualche settimana fa si è recata alle Poste di Venezia per ritirare la pensione.

 

Tutto assolutamente normale, almeno fino al momento della riscossione. Mille euro e uno. Un euro oltre la soglia decisa dal governo per la riscossione in contanti. L'addetta allo sportello si ferma e spiega alla donna, accompagnata dal marito, che per quell'euro non poteva consegnarle niente. E' contro la norma. Il buon senso della signora non ha potuto niente contro il "mostro" burocrazia.

 

Rinunciare a quell'euro non si può, farlo accreditare sul conto corrente postale del marito nemmeno. Neppure darlo in beneficenza. Un vicolo cieco. La soluzione? Sembrava potesse essere l'apertura di un conto intestato a lei, ma a un certo punto la magagna: bisogna pagarci le commissioni, e quell'euro andrebbe a farsi benedire. Alla fine, stremata, la pensionata ha ceduto. Si è detta disponibile ad aprire un libretto di risparmio. Per tutta risposta l'addetta le ha messo davanti diciotto moduli.

 

Sì, esatto. Diciotto moduli da compilare a mano con dati anagrafici e firme. Quaranta minuti e il supplizio era ben lungi dall'essere terminato. Perché salta fuori che è necessario informare l'Inpdap, confluito nell'Inps. Procedura da espletare online, con altro modulo da compilare. Una volta che la malcapitata riesce ad aprirlo con il suo computer altro stop. E' richiesto il codice fiscale. Normalmente è di diciassette caratteri. Peccato che nel modulo fossero state approntate solo dieci caselle da riempire, bloccando ogni velleità. Non è rimasto altro che stamparlo, riempire i campi vuoti a penna e consegnarlo all'ufficio postale più vicino. Intanto però la pazianza per Milena V. era un bel ricordo.
 

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