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Cronaca Campagna Lupia

Perse il bambino prima di partorire Madre risarcita con mezzo milione

Una coppia di Campagna Lupia ha ottenuto 500mila euro di risarcimento: nel 2010 perse il bambino prima di un parto cesareo eseguito in ritardo

Nel settembre del 2010 perse il figlio che portava in grembo, dopo un anno e mezzo di trattative l’Ospedale di Piove di Sacco paga mezzo milione di euro di risarcimento ad una 29enne di Campagna Lupia. Da mercoledì mattina marito e moglie non sono più parti civili, hanno trovato un accordo con l’azienda ospedaliera e usciranno dal processo penale. Il processo prosegue con tre imputati: un ginecologo, un medico e un infermiere dello stesso ospedale. Per loro il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio, secondo l’accusa i tre avrebbero cagionato l’interruzione di gravidanza della donna procurandole gravissime lesioni. 

Come riportano i quotidiani locali, la donna era entrata in Pronto Soccorso con il “codice verde” alla ventinovesima settimana di gravidanza: si teneva il ventre e si piegava continuamente per i dolori. Per l’operatore sanitario che l’ha accolta evidentemente la situazione non era grave. “Perché, se mia moglie stava male, non è stata ricoverata? E perché per andare al Policlinico di Padova ci hanno negato l’ambulanza?” continua a chiedere il marito 28enne

A notte inoltrata i due coniugi sono arrivati al Policlinico di Padova, prima al pronto soccorso generale e poi a quello ginecologico. La donna faticava a muoversi da sola, si contorceva continuamente per il dolore. Alle due e mezzo di notte il medico di turno ha iniziato il parto cesareo, ma il bambino ormai era morto. C’era il distacco della placenta ed una grande emorragia che avrebbe potuto provocare la morte della donna. E’ stata operata d’urgenza e portata in rianimazione in coma farmacologico, affetta da coaugulopatia. Lei rischiava di morire e il bimbo era già morto: un incubo per il padre. Alla fine alla donna è stata riscontrata un’ischemia cerebrale e nell’ultimo periodo è stata a lungo in cura in un centro di riabilitazione di Verona. Dove si è ripresa, senza mai dimenticare quella terribile notte che la segnerà per sempre. 

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