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Cronaca

Cicchetterie e pescivendoli abusivi tra il mercato di Rialto e San Marco

"Canoce" vendute in strada a otto euro al chilo, ostriche e vino bianco serviti a due passi dal mercato ittico. Senza permessi o documenti sanitari

A Venezia, si sa, la guerra contro i venditori abusivi dura praticamente da sempre e, dopo il mais per i piccioni a San Marco, le borse “tarocche” vendute sulle lenzuola e persino i “lucchetti dell'amore” forniti pure di pennarello al ponte dell'Accademia, gli ambulanti irregolari hanno deciso di tentare di “sfondare” pure nel mercato del pesce fresco. Come riporta il Gazzettino, infatti, da qualche tempo in giro per il centro storico c'è chi vende prodotti ittici senza permessi, senza documenti e persino senza frigo.

NELLE BUSTE DELLA SPESA – Chi si muove tutti i giorni tra calli e campielli dell'aerea marciana avrà sicuramente notato lo straniero, forse proveniente dallo Sri-Lanka, che si aggira per la zona trascinandosi dietro un carrello con sopra una scatola di cartone. All'interno si trovano sacchetti di plastica bianchi pieni fino all'orlo di “canoce”, che il cingalese però chiama “cicale di mare” (finendo con il confondere i veneziani che il pesce, da sempre, lo “parlano” solo in dialetto) e che offre ai passanti e ai ristoratori della zona per otto euro al chilo. Dentro la scatola non c'è ghiaccio, né altro sistema di conservazione e se qualcuno chiede allo straniero di vedere permessi e autorizzazioni sanitarie ecco che l'uomo e il suo carrello spariscono alla prima calletta.

CICCHETTI A RIALTO – Il “pesce fai da te” non è però appannaggio esclusivo dell'ambulante irregolare di San Marco. Anche a Rialto, proprio a ridosso dei banchi del mercato, è apparso un venditore senza permessi. L'uomo, un veneziano munito di carretto, piatti di carta e vino, ma non dei permessi previsti dalla legge, offre ai passanti ostriche, scampi e “canoce”, pulite sul momento e servite su un piatto di plastica con una spruzzata di limone e un bicchierino di bianco. L'uomo ha preso il posto della gastronomia ittica recentemente blindata perché trasformatasi in osteria irregolare durante l'estate, ma i vicini pescivendoli non guardano di buon occhio il ristoratore improvvisato e si chiedono perché i vigili, spesso tanto fiscali con gli stessi banchi del mercato, non siano ancora intervenuti.

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