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Cronaca Dolo / ca' dandolo

Dolo, siglato il Piano delle acque: dodici le criticità da risolvere subito

Comune e Provincia firmano il documento operativo: all'ordine ci sarà la sistemazione degli scoli Cavinello, Pionca e Riazzo tra gli altri e dell'idrovora a Ca' Dandolo

Dopo le discussioni, si passa ai fatti. Almeno a Dolo, dove è stato firmato il protocollo operativo del Piano delle acque del Comune. nel documento vengono individuati dodici gruppi di interventi per la risoluzione di alcune criticità: al pirmo punto c'è la risoluzione delle insufficienze sullo scolo Cavinello, poi il risezionamento dello scolo Pionca, la modifica del sistema di collettamento delle acque dell’area servita dallo scolo Riazzo, l'adeguamento dello scolo Torre, il completamento dell’idrovora in località Cà Dandolo, l'introduzione di un’idrovora in corrispondenza della confluenza tra scolo Castellaro e Carraretto, la sistemazione della rete di fognatura bianca nel centro di Dolo, il risezionamento dello scolo Brenton e innalzamento locale delle sponde del Brentoncino, la ricalibratura del fosso in destra dello scolo Irriguo, l'espurgo del fossato in via Casin Rosso, il risezionamento dello scolo Brentoncino e determinazione di nuovi volumi d’invaso e la sostituzione dei tombotti di dimensioni insufficienti a garantire il regolare deflusso delle portate generate dal bacino afferente allo scolo Marinelle o creazione di volumi d’invaso.

"Il problema del dissesto idrogeologico - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - è più che mai attuale visto che il cambiamento climatico ha portato al verificarsi di precipitazioni eccezionali concentrate in poche ore. Spesso le cause principali sono imputabili all’uomo a causa dell’eccessiva trasformazione artificiale del territorio soprattutto per ciò che riguarda la distribuzione delle acque, fino all’assenza di una corretta suddivisione, nella rete fognaria, fra una linea dedicata agli scarichi e una sezione riservata alle acque piovane. Il Comune di Dolo ha prontamente seguito i consigli dei tecnici della Provincia, approvando lo scorso anno il proprio piano, che è stato da noi cofinanziato con 10mila euro".

Secondo la stima dell’assessore ai Lavori pubblici e ambiente Alessandro Ovizach, "sono stati evidenziati circa 68 chilometri di fossi principali nella rete minore che sono di diretto interesse del Piano. La maggior parte della rete è privata (circa 66%), mentre una buona percentuale è gestita dall’amministrazione comunale (circa 20%) e dalla Provincia (circa il 12%). Tale quadro è ideale per la ricerca di sinergie tra le amministrazioni comunale e provinciale, come in effetti si sta facendo ad esempio con riferimento alla manutenzione della viabilità e nella ricerca di aree comuni da dedicare alla laminazione delle aree soggette ad allagamenti".

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