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Cronaca Chioggia

La risposta all'appello di Pietro: "Posso fargli una protesi, spero avrà un futuro nel remo"

La storia del 16enne di Chioggia nato senza avambraccio ha attirato l'attenzione di Roberto Baccarini, ingegnere genovese che realizza arti artificiali low-cost. "Vorrei parlare con lui"

Il sogno di Pietro Nicchetto è che qualcuno lo aiuti a progettare e realizzare una nuova protesi con sensori che gli permettano i movimenti di cui ha bisogno per coltivare la sua passione per la voga alla veneta. È nato senza avambraccio, ma non per questo ha intenzione di rinunciare allo sport che ama. L'appello del 16enne di Chioggia non è andato a vuoto: è stato raccolto da Roberto Baccarini, ingegnere meccanico oggi in pensione che negli ultimi tempi si è dedicato proprio alla progettazione e costruzione di arti artificiali. "Tutto in casa - precisa - Grazie alle nuove tecnologie disponibili con stampanti e scanner 3D si possono realizzare strumenti efficienti a costi esigui".

Arti low cost

Baccarini, 67 anni, si dice pronto a incontrare il giovane vogatore per capire con precisione le sue necessità ed eventualmente progettare con lui un arto su misura. È necessario comprendere esattamente a quale sforzo dovrà essere sottoposto, visto che si parla di un ragazzo intenzionato a praticare lo sport a livello agonistico. Ma l'ingegnere è convinto di poter trovare la "ricetta" giusta: "Gli arti che costruisco, da volontario - spiega - hanno le stesse funzionalità delle mani più sofisticate, soltanto fatte con mezzi più poveri, alla portata di tutti. Vorrei anche contribuire a diffondere questo concetto: sapendo come si fa, chiunque può realizzarli. E poi si tratta di strumenti che, oltre a costare poco, sono facilmente riparabili in caso di rottura".

"Parlerò con Pietro"

"Naturalmente stiamo parlando di protesi non invasive - continua - Sono un ingegnere, non opero nel campo della medicina. Si tratta sempre di apparecchi che si applicano esternamente, senza necessità di intervenire sotto pelle. Inizialmente li costruivo in base ad una tecnologia americana, che però si è dimostrata inadeguata a rispondere alle necessità degli utilizzatori. Quindi ho escogitato una nuova tecnologia che permettesse un maggior numero di movimenti senza richiedere una tensione costante". L'inventore guarda con entusiasmo alla possibilità di aiutare il ragazzo: "Sono pronto a incontrarlo, se lo vorrà. Ne ho parlato anche con mia moglie, non vede l'ora di accompagnarmi a Chioggia", conclude.

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