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Cronaca

Dopo l'abolizione dei voucher, regna il caos sul lavoro: "L'economia veneziana rischia il tilt"

Le associazioni di categoria molto dure contro la scelta di sopprimere quella che era di fatto diventata una forma di pagamento "a ore" abusata in ogni settore lavorativo

Nati per il settore agricolo, per coprire i picchi di lavoro, in breve tempo i voucher sono stati letteralmente abusati, utilizzati per sostituire, di fatto, i contratti stagionali. Come riportano i quotidiani locali, nel solo 2016 sono stati oltre 2 milioni e mezzo quelli venduti, e solo 60mila nel settore per i quali erano nati all'epoca del Governo Prodi. Negli anni il numero è cresciuto a dismisura, di 20 volte tra il 2012 ed il 2015. Da qualche giorno sono stati eliminati, ed ora regna il dubbio su quello che sarà il mondo del lavoro post-voucher. Per lo meno per quanto riguarda le occupazioni saltuarie.

A seguito della decisione, la polemica è cresciuta nelle associazioni di categoria. Il presidente provinciale di Coldiretti, Jacopo Giraldo, ha spiegato che l'errore è stato a monte, quando si è deciso di allargarne l'utilizzo ad ogni settore e non solo a quello agricolo. "Snello come i voucher non c'è nulla", ha spiegato, ecco perché ora bisognerà istruire le aziende agricole sui migliori contratti alternativi. Ma la polemica regna anche in quei settori in cui proprio l'utilizzo dei voucher è stato spropositato.

Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, la definisce una scelta vergognosa, "il governo ha abdicato al suo compito, spaventato dal referendum della Cgil". Ma allo stesso tempo fa autocritica, spiegando che alcuni se ne sono approfittati fin troppo. Il presidente di Ascom Venezia, Massimo Zanon, si augura invece che il governo riesca a trovare al più presto una soluzione alternativa, per garantire alle città che vivono di stagionalità, come ad esempio Venezia, che hanno giocoforza dei picchi di turisti in determinati momenti dell'anno, di poter gestire in maniera agile dei dipendenti "temporanei".

Chi ha abusato dei voucher, chi ha fatto il furbo. Sì, perché sebbene i lavoratori preferissero l'accordo alla denuncia, molti sono i datori di lavoro che compravano i voucher per poi utilizzarli solo in caso di controlli. In molti li sfruttavano solo parzialmente, pagando in parte in nero i propri lavoratori stagionali. Poi l'introduzione della tracciabilità, con il datore di lavoro che doveva indicare almeno un'ora prima dell'inizio della prestazione di lavoro i dati della persona "ingaggiata". E proprio con questa modifica, risalente ad ottobre scorso, l'utilizzo dei voucher aveva cominciato a calare vistosamente. Ora che sono stati aboliti, tuttavia, resta un bell'interrogativo sul futuro, con Confartigianato Venezia che sottolinea come l'economia veneziana legata al turismo, senza "tagliandi" rischi di andare a rotoli.

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