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Cronaca Mestre Centro / Via Antonio Fogazzaro

Si avvicina l'incontro decisivo per la moschea, Brugnaro: "Troveremo soluzione condivisa"

Sindaco: "No a sedi dove ci sono le case. Abbiamo fatto rispettare le norme, vorrà dire che chiuderemo la prima moschea in Italia". Martedì riunione in Comune, mercoledì il vertice

Da oggi in poi niente più preghiere nel centro culturale di via Fogazzaro a Mestre. E' scattato il divieto da parte del Comune, che chiede che la destinazione d'uso a carattere dirigenziale del locale venga rispettata. Le prossime saranno ore decisive pere decidere quale soluzione transitoria sarà individuata dal Comune, in vista di venerdì prossimo, per garantire alla comunità bengalese la possibilità di pregare. Martedì (dopo alcuni rinvii) in Comune dovrebbe esserci un faccia a faccia a Ca' Farsetti per decidere il da farsi, individuando alcuni spazi subito utilizzabili. In attesa che la comunità individui un locale idoneo "lontano dalle case".

Questo uno dei punti dirimenti della questione, esplicitato lunedì dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Il primo cittadino ha spiegato che c'è la volontà di arrivare a una soluzione, a patto che lo spazio "definitivo" che sarà individuato si collochi lontano dal centro abitato. Per evitare che le preghiere delle 5 del mattino non minino i rapporti di "buon vicinato" che in via Fogazzaro col tempo sono andati via via scemando. "Agiamo facendo rispettare la legge - ha dichiarato il primo cittadino - vorrà dire che sarà la prima moschea che chiuderemo in Italia. Troveremo una soluzione condivisa. Non è la comunità islamica a minacciare, anzi è una realtà responsabile. Il problema è che alle 5 del mattino non puoi iniziare a fare rumore. E' un discorso in cui la religione non c'entra nulla". 

Martedì, come confermato anche dal presidente della Comunità islamica veneziana, Mohamed Amin Al Ahdab, ci sarà anche un incontro con le rappresentanze dei cittadini bengalesi. Si cercherà di fare il punto della situazione, per capire anche quanto ampio potrà essere il fronte della possibile protesta. Una protesta che comunque nessuno vuole: mercoledì ci sarà in questo senso il faccia a faccia "decisivo" tra rappresentanti del Comune e della comunità bengalese. Lì si capirà quali alternative ha studiato il Comune e quali intenzioni hanno i cittadini islamici rimasti orfani del centro culturale di via Fogazzaro. La sensazione è che si stia cercando una soluzione di buon senso da entrambe le parti, scongiurando il pericolo che venerdì prossimo i cittadini di fede musulmana si mettano a pregare nei parchi, come dichiarato da alcuni di loro. 
 

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