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Cronaca Marghera / Via Antonio Pacinotti, 11

Eni guarda al futuro e studia biocarburanti per aerei. Sui terreni Syndial energia per le navi

Piani di sviluppo per Porto Marghera al convegno di giovedì. Confermato l'obiettivo "green" della raffineria, progetti di recupero a Malcontenta C con energia per il porto turistico

"Guardiamo ai biocarburanti per l'aviazione: è un'appendice semplice alla nostra produzione, quando il mercato si svilupperà saremo pronti a farlo. Non dobbiamo avere paura dei cambiamenti della società, bensì prevederli e anticiparli". Così Giuseppe Ricci, responsabile sviluppo raffinazione Eni, punta al futuro degli impianti "green" del colosso nell'area industriale veneziana. L'occasione è stata la tavola rotonda Eni con Marghera: sviluppo, trasformazione, futuro che giovedì mattina ha interessato operatori del settore, sindacati e amministrazioni, riuniti nel padiglione Antares del parco scientifico tecnologico Vega in occasione dei cento anni dalla nascita di Porto Marghera. "La raffineria da poco ha compiuto 90 anni - ricorda - Ne ha viste di cotte e di crude, ma ha sempre mantenuto la propria vocazione. Avrebbe potuto chiudere, invece è stato avviato un progetto di rinnovamento guardando al futuro: abbiamo messo sul piatto le tecnologie più avanzate, arrivando al biodiesel che produciamo già da 3 anni. La raffineria tradizionale è stata trasformata in qualcosa di nuovo ed economicamente sostenibile. Il green diesel è il nostro prodotto di punta, in vendita in tutta Italia e all'estero. Continuiamo a guardare avanti, a nuovi vegetali, ma anche alla diversificazione dei prodotti". La novità più interessante, appunto, sarebbe quella dei biocarburanti per gli aerei, innovazione che confermerebbe l'eccellenza degli stabilimenti veneziani e potrebbe essere esportata anche all'estero.

"Energia alternativa sui terreni Syndial"

Confermato un percorso di collaborazione e sviluppo tra il Comune di Venezia ed Eni sui terreni Syndial. Spiega Vincenzo Maria Larocca, amministratore di Syndial: "Abbiamo 120 ettari a Marghera e un progetto di scambio terreni con Ca' Farsetti. Ci sarà il recupero dell'area della Malcontenta C, ex discarica, su cui abbiamo eseguito un intervento in tempi record che permetterà di riportarla a disposizione della collettività. Lì sorgerà un'area ricreativa". L'amministrazione, una volta che la bonifica sarà completa, avrebbe intenzione di vendere a investitori. Alcune aree invece le terrà Eni: "Stiamo pensando di crearvi un polmone di energia alternativa - precisa Larocca - che potrebbe diventare fonte per le grandi navi del futuro porto turistico". Un tema su cui i sindacati rimangono alla finestra perché, per dirla come il sindacalista Paolo Pirani, di Uiltec, "il turismo e la chimica sono mondi che potrebbero convivere ma anche entrare in conflitto". Si vedrà. Intanto il Comune punta tutto su Porto Marghera per riportare il lavoro laddove ora ci sono solo ettari di terreni in disuso. Serve rendere appetibili le aree per futuri investimenti.

Rilancio e convivenza industria-turismo

L'ha sottolineato l'assessore all'Ambiente e all'Edilizia del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin: "Su Porto Marghera stiamo confermando il rilancio. L'mministrazione comunale deve portare investitori, abbiamo un grosso gap ambientale ma Eni sta seguendo anche queste peculiarità. Con il biocarburante Eni non fa altro che confermare una politica di rigenerazione del territorio. Abbiamo come punto focale lo sviluppo lavorativo, una politica legata a un sito che ha valenza nazionale". Paolo Pirani ha ribadito: "Le lotte dei lavoratori hanno portato a diritti e innovazione. Oggi tentiamo la strada dell'innovazione, come con i biocarburanti. La strategia economica nazionale dice di decarbonizzare, perché servono fonti di energia alternative: l'economia verde dovrebbe guidare l'Italia. È stato un dramma personale quando è stata abbattuta l'ultima torre di Vinyls, si è chiusa un'epoca. Ma ne deve nascere un'altra. Porto Marghera è come l'araba fenice, troverà in sé stessa le persone e le competenze per rinascere. Bisogna seguire una strada in cui si riconosce all'industria non solo il diritto di esistere ma la si valuta anche come una grande opportunità per il nostro Paese".

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