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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Cura del ferro a Venezia e Chioggia: c'è l'accordo per le infrastrutture dei porti

Firmata dall'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana e il presidente dell’Autorità Portuale l’intesa per potenziare i due scali marittimi e il trasporto merci su rotaia

Cura del ferro per i porti di Venezia e Chioggia: è di giovedì l'accordo firmato da Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (gruppo FS italiane) e Pino Musolino, presidente dell’Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale: un protocollo d’intesa per il potenziamento infrastrutturale dei due scali marittimi.

Aumento dei binari

L’accordo sancisce l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto che nei prossimi sei mesi individuerà gli interventi necessari all’upgrading delle infrastrutture portuali, anche in relazione alla crescita dei traffici già registrata e all’ulteriore sviluppo previsto, e al miglioramento delle loro connessioni con la rete ferroviaria nazionale. Prevista una prima fase di interventi, finalizzati all’incremento del numero dei binari e all’adeguamento del modulo a 750 metri, che consentiranno di aumentare la quota del traffico merci da e per il porto di Venezia, uno dei principali nodi della rete europea. Saranno valutati, inoltre, interventi per il ripristino del collegamento ferroviario tra il porto di Chioggia e la rete nazionale.

Seconda fase

La seconda fase di interventi prevede invece la realizzazione di ulteriori nuovi collegamenti tra la rete portuale e quella nazionale e il potenziamento del nodo di Venezia Mestre – Marghera Scalo. Le merci transitate per il porto di Venezia intercettano due dei principali corridoi europei: quello Mediterraneo, che collega la Penisola iberica al confine dell’Est europeo passando per la dorsale italiana Torino – Trieste, e il Corridoio Baltico–Adriatico, che connette importanti porti italiani, come quello di Venezia, all’Austria e ai mercati del nord Europa.

“Questo tipo di interventi – ha dichiarato Maurizio Gentile, amministratore delegato Ferrovie – rientra nella più ampia strategia di sviluppo dell’intero sistema logistico del Paese, che ci vede impegnati con l’obiettivo di incrementare il trasporto merci su ferro, attraverso il potenziamento della rete ferroviaria nazionale, l'adeguamento agli standard internazionali, il miglioramento della connettività dei porti con le altre infrastrutture di interscambio, i valichi internazionali e le linee che fanno parte dei corridoi TEN-T”. La politica europea per le reti transeuropee (TENs) per i trasporti, l’energia e le telecomunicazioni nasce nel 1993 per consentire il funzionamento del mercato interno, collegando le regioni europee tra loro e connettendo l’Europa con il mondo. 
 

Aumento della domanda ferroviaria

“L’accordo di oggi segna una pietra miliare nello sviluppo del porto di Venezia - ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Settentrionale, Pino Musolino -. e della nostra competitività a servizio del ricco entroterra e i numerosi mercati di riferimento. Le connessioni ferroviarie del nostro porto vanno infatti lette per la loro utilità non solo in chiave locale, ma verso l’intero sistema Paese e del suo tessuto produttivo e manifatturiero. La domanda ferroviaria del nostro scalo nell’ultimo anno ha infatti registrato numeri record a partire dal 2016 (5.250 treni e 2,2 milioni di tonnellate pari a un +25% in peso rispetto al 2015), confermando la crescita anche nel 2017 (+4,3% in peso rispetto al 2016 e +2,3% numero di treni rispetto al 2016). Va ricordato che oggi sono già attivi alcuni importanti servizi ferroviari che rendono il Terminal Autostrade del Mare di Fusina totalmente intermodale e collegano la Grecia via Venezia con il Nord Europa (Francoforte e Rostock). Gli sviluppi pianificati consentiranno di contribuire all’implementazione di questo importante settore di traffico che nel 2017 è cresciuto del 43% e si prevede possa registrare un trend positivo anche nei prossimi anni”.

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