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Cronaca

Il sole bacia il turismo, hotel pieni: "Ma è lotta con extralberghiero"

Resoconto di metà stagione da Federalberghi Veneto: "Bene sul litorale, ma la pressione fiscale è insostenibile. E la categoria invoca regole uguali per tutti"

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Come sempre, dipende da che parte lo si guarda. Vale anche per i risultati del settore alberghiero veneto per questa stagione estiva 2015, sintetizzati nelle dichiarazioni del presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli: "Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi. Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fiscale oramai insopportabile, ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni promozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono ‘risibili’. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive ‘classificate’ che sono imprese e per questo vessate dal fisco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a stesso mercato corrispondano stesse regole".

Scendendo nel dettaglio, a Jesolo, grazie al sole la stagione sta procedendo piuttosto bene. "Abbiamo avuto solo una leggera flessione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati - dichiara il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon - Il mese di luglio è andato ottimamente e, stando al meteo e alle prenotazioni, prevediamo un agosto e un inizio settembre altrettanto buoni, con il nostro bacino d’utenza tradizionale in crescita (i turisti tedeschi) e ancora una flessione degli italiani. Insomma, la stagione sta tenendo e il dato positivo riguarda soprattutto gli alberghi. Quello che non regge più sono i fatturati”.

A Bibione l'andamento è a due velocità: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi.  "Il comparto alberghiero ‘tiene’ -  conferma Silvio Solaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani, ma è ancora presto per trarre conclusioni, mentre sono segnalati in calo i russi. Il mese di agosto promette bene, a giudicare dalle tante prenotazioni provenienti dalla Germania per il ferragosto. Siamo sempre la spiaggia delle famiglie, ma ci stiamo imponendo anche come spiaggia dello sport, con 80 chilometri di piste ciclabili, una cittadella attrezzata sulla sabbia che comprende campi da calcetto, beach volley, beach tennis e basket cui si accede gratuitamente. Allo sport sono dedicate le iniziative che si svolgono in primavera e a fine estate: in maggio la Beach Volley Marathon, il torneo all’aperto più grande al mondo con 10mila atleti, e in settembre la Beach Fitness”.

Anche a Caorle la stagione è buona, grazie al sole, con un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). "La redditività è sempre più bassa e non ci consente di fare investimenti - spiega Eugenio Padovese, presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle - La clientela nella maggior parte dei circa 200 hotel presenti è fidelizzata, non c’è rinnovamento. Manca anche una strategia unitaria di promozione, che riscontriamo invece in altre regioni come la Puglia, la Sardegna, la Sicilia e la Toscana, alcune delle quali offrono appena il 30% dei servizi presenti nelle località del Veneto, ma che sanno vendersi come regioni e non come singole località".

Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il ‘motivo in più’ è la Biennale, ma su tutte incombe, secondo Federalberghi, il "dilagare incontrollato di un settore extralberghiero, contro cui il settore alberghiero sta combattendo da tempo una lotta ad armi impari". A gran voce i presidenti delle rispettive associazioni degli albergatori denunciano la totale e colpevole assenza di controlli nell’indifferenza delle istituzioni pubbliche verso quella concorrenza sleale. "Non è una difesa corporativistica quella contro l’extralberghiero - precisa il presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori (Ava) Vittorio Bonacini - Qui ci sono in ballo implicazioni di ordine economico sì, ma anche legate alla sicurezza. Per quanto riguarda la stagione, il mese di luglio è andato bene: hanno però sofferto, anche per motivi legati al proliferare dell’extralberghiero, gli hotel della terraferma. Agosto sembra in buona prospettiva. Permangono i problemi di occupazione e di fatturato. Un discorso a parte lo meritano gli hotel della Riviera del Brenta colpita dal tornado e dalle conseguenti disdette nelle strutture ricettive. A fronte di un vergognoso ritardo da parte dello Stato nel decretare ufficialmente lo stato di calamità, stiamo cercando di incentivare l’arrivo dei turisti attraverso una campagna di informazione/promozione presso i tour operator all’estero delle strutture che sono in grado di accoglierli".

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