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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La Cgil in piazza per la libera scelta, chieste tutele per l'aborto

L'interruzione di gravidanza risulta sempre meno garantita a causa delle numerose obiezioni di coscienza, il sindacato chiede un segnale forte

La Cgil si prepara a scendere di nuovo in piazza, questa volta per tutelare la legge 194/78, ovvero la normativa sull'interruzione di gravidanza. Per il sindacato è giunto il momento di attivarsi, ancora una volta, a favore della libertà di scelta e per combattere l'aborto clandestino. In una nota alla stampa, quindi, la Cgil annuncia un presidio all'esterno del consiglio comunale, a Venezia, in occasione della riunione del 17 giugno. Lunedì, a partire dalle ore 14, i sindacati manifesteranno quindi per chiedere nuove garanzie in materia.

LE RICHIESTE - “Dopo 35 anni dalla sua approvazione – scrive la Cgil nella convocazione - la legge 194/78 rimane ancora parzialmente inapplicata mentre il fenomeno dell’obiezione di coscienza del personale sanitario (medici, ginecologi, anestesisti e ostetriche), tocca l’80% degli interessati nella nostra regione, rischiando di indurre le donne, respinte dalle strutture pubbliche, all’interruzione di gravidanza clandestina.
 Questa legge in questi anni, e lo dimostrano i dati, ha ridotto fortemente attraverso l’azione di prevenzione, il ricorso da parte delle donne all’interruzione di gravidanza: quasi il 53% in meno (dati Istat) rispetto agli anni ’80, riconsegnando loro dignità, diritti, libertà di scelta e di autodeterminazione, che ha garantito maggiore sicurezza per la propria salute. Una legge dello Stato che richiama tutti, nessuno escluso, alla sua applicazione. Per questo -continua il sindacato - la Cgil e i movimenti delle donne più volte hanno chiesto al governo provvedimenti, azioni politiche e amministrative atte a rimuovere gli ostacoli che, ad oggi, hanno impedito la totale applicazione della legge, richieste che ribadite anche alle nostre Istituzioni locali (Regione, Asl e Comuni) sono rimaste inevase”.


INACCETTABILE - “Riteniamo quindi grave – prosegue la nota della Cgil - incomprensibile e inaccettabile che su un tema delicato come questo, legato ai diritti indisponibili delle donne, si risponda strumentalmente e con molta superficialità con l’approvazione di un ordine del giorno del Consiglio Comunale di Venezia. Tale ordine del giorno sceglie di rimettere in discussione la legge approvata e più volte riconfermata democraticamente dai cittadini, a fronte invece di una diffusa richiesta dagli stessi di salute che non trova risposta, proponendo la contrapposizione tra il diritto all’obiezione di coscienza per il personale sanitario e la possibilità della applicazione della legge e con essa l’esercizio della libera volontà delle donne.
I contenuti ricalcano il clima culturale che da tempo registriamo in questo Paese e nel nostro territorio, dove si tende a contrapporre i diritti delle donne, ad esempio, il diritto al lavoro al diritto alla maternità, la conciliazione alla possibilità a concorrere alla carriera, la flessibilità solo in cambio della precarietà.
 Questo Paese martoriato dalla crisi, presenta un conto pesante sul terreno occupazionale e dell’emergenza sociale, dove è diventata quotidianità la violenza sulle donne, la precarietà, lo sfruttamento, il lavoro nero, connotato al femminile. Il welfare è diventato minimo e spesso privato e alle donne viene negato il diritto al lavoro e alla loro libertà. Per questo urge un cambio di passo da parte di questa Amministrazione e di tutte le Istituzioni locali attraverso azioni concrete, risorse, progetti di sviluppo, per contrastare questa china, rimettendo al centro il valore delle donne, le loro potenzialità, la loro intelligenza, determinando una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze, dei diritti.
 Per tutti questi motivi – conclude il sindacato - ci indigna profondamente l’ordine del giorno votato e di cui chiediamo l’immediato ritiro, chiedendo altresì l’apertura di un confronto che affronti invece nel merito le questioni che sono state poste”.


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