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Cronaca

Gli operai di Porto Marghera in presidio: "Salvaguardate il lavoro"

Protesta unitaria di Cgil Cisl Uil della categoria chimica al Vega per dire no a soluzioni in contrasto con il Pat del Comune di Venezia

Presidio unitario di Cgil Cisl Uil della categoria chimica venerdì dalle 10 alle 13 al parco scientifico tecnologico per dire no a soluzioni in contrasto con il Pat del Comune di Venezia e con le linee tracciate nel nuovo Piano di Riqualificazione e Riconversione Industriale di Porto Marghera. "Come Filctem Cgil Femca Cisl e Uiltec Uil di Venezia - dice il comunicato delle tre sigle sindacali - vogliamo si ricerchino quelle soluzioni utili a salvaguardare il bacino di San Marco ma anche le industrie e l'occupazione e nel caso fosse necessario siamo pronti ad avviare tutte le iniziative di mobilitazione dei lavoratori chimici e della raffinazione per tutelare il nostro patrimonio industriale, portuale, commerciale e occupazionale".

FATTI, NON PAROLE - "Quello che sta avvenendo a Porto Marghera e sulle aree dedicate alla produzione industriale - continua il comunicato dei chimici - dev'essere gestito in termini trasparenti e senza i giochetti che fino ad oggi si sono fatti per chiudere le aziende. Ricordiamo la vicenda della cessione delle aree di Syndial, quella di Montefibre e per ultima quella della Vinyls con una manifestazione di interesse dell'Oleificio Medio Piave conclusasi con un rogito per la vendita di aree Syndial alla stessa Omp, provviste di una banchina che sta diventando sempre più il motivo del contendere. Non è chiaro se questi di Omp faranno realmente gli impianti promessi o se sono solo interessati a movimentare le proprie merci e quindi svolgere solo attività di logistica.
Per chiarire questo dubbio all'incontro del 26 maggio, convocato dal Comune di Venezia, da Omp pretendiamo di sapere quando iniziano i lavori di costruzione dei nuovi impianti, quando si assumono i lavoratori di Vinyls e quando le nuove attività inizieranno a produrre. 
Da Apv, oltre a soluzioni occupazionali per gli ex lavoratori Montefibre, pretendiamo il rispetto degli impegni assunti perché da cinque anni ci stanno prendendo in giro. Quindi se l’Oleificio oltre a pensare alla banchina inizia anche a costruire gli impianti deve essergli data la possibilità di utilizzare la banchina stessa. 
Chiaro che se in tale data non vi saranno le soluzioni auspicate da parte di Omp, Syndial deve revocare le aree a questi cedute per inadempienze contrattuali e venderle alla costituenda società mista Comune, Regione ed Eni e assegnate a chi volesse realizzarvi sopra un vero progetto industriale”.


PORTO E INDUSTRIE - “Anche la questione delle grandi navi turistiche – prosegue il comunicato dei sindacati - sta per noi assumendo un’evoluzione che metterà in crisi l'intero apparato commerciale, industriale e produttivo oltre che turistico di Porto Marghera e Venezia se queste interferissero attraverso l'utilizzo dei canali oppure cercando un reinsediamento nella realtà di Porto Marghera, come vorrebbe il Sindaco Orsoni. 
Attraverso queste "non scelte" hanno favorito la deindustrializzazione di Porto Marghera. Come Filctem Cgil Femca Cisl e Uiltec Uil di Venezia – conclude infine la nota stampa - vogliamo si ricerchino quelle soluzioni utili a salvaguardare il bacino di San Marco ma anche le industrie e l'occupazione e nel caso fosse necessario siamo pronti ad avviare tutte le iniziative di mobilitazione dei lavoratori chimici e della raffinazione per tutelare il nostro patrimonio industriale, portuale, commerciale e occupazionale”.

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