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Cronaca

Violenta la figliastra e costringe la moglie a filmare i suoi tradimenti

La coniuge di un 51enne residente in centro storico mercoledì ha raccontato il suo inferno personale nel processo che vede accusato il marito per violenza sessuale: "Sono scappata"

Costretta a spogliarsi nelle campagne del Trevigiano e del Veneziano per poi essere ripetutamente violentata. Costretta ad avere rapporti col marito "padrone" e con altre donne. Baby sitter per lo più. Che l'uomo cambiava spesso proprio per trovare nuova "linfa" per i suoi giochi erotici. Un incubo che durava da dieci anni. Questa la realtà raccontata da una donna di nazionalità romena sposata con un imprenditore edile 51enne originario di Treviso ma residente da tempo nel centro storico lagunare.

Di più, nel corso della sua deposizione nel processo per violenza sessuale, come riporta il Gazzettino, la donna ha dichiarato che quando ha scoperto che le attenzioni dell'uomo si erano concentrate anche sulla figlia dodicenne non ci ha visto più. E' scappata. Ora si trova in affido in una struttura protetta del Padovano assieme alla figlia.

"Mi ha costretto a spogliarmi sulla Restera del Sile e poi mi ha picchiata e violentata - ricorda in un passaggio la donna - Identico trattamento l’ho subito ripetutamente nella campagna di Mestre e molte volte in casa". Poi in un caso l'obbligo di filmare il proprio compagno mentre faceva sesso con una baby sitter. L'obbligo di guardare. Un racconto che comunque dovrà reggere in sede di dibattimento. L'indagato, infatti, afferma che il filmino sarebbe stato girato per incastrarlo vista la sua relazione extraconiugale con la baby sitter.

Due versioni discordanti. Un punto a favore dell'accusa, però, è stato segnato con la deposizione di una poliziotta che ha spiegato come nel filmato si sentisse la voce dell'uomo dare ordini su come spostare la telecamera. Ma l'ipotesi di accusa più grave per l'uomo è quella di aver approfittato dell'assenza della moglie, in Romania per un matrimonio, per circuire la figliastra. Appartandosi con lei e obbligandola a praticare del sesso orale. Minacciandola poi di farle perdere la verginità se la storia fosse saltata fuori. Accuse che dovranno essere provata nel corso del processo. Secondo gli avvocati difensori del 51enne, infatti, Andrea Zambon e Renato Alberini, infatti, i racconti delle presunte vittime potrebbero non reggere nel corso del dibattimento.

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