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Cronaca

Il narcotrafficante da quintali di droga era diventato prof universitario: arrestato

È stato catturato dai carabinieri in Albania. Secondo gli investigatori faceva parte di una maxi banda che aveva operato tra il 1998 ed il 2000 nella provincia di Venezia

In patria era una persona in vista e rispettata che lavorava come docente universitario. Anni fa, però, il business dell'albanese D.S. era tutt'altro. Almeno secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Venezia, che lo hanno ricollegato a una grossa banda di narcotrafficanti operativa negli anni 1998-2000 e lo hanno fermato in queste ore.

Maxi operazione, 128 indagati

L'operazione, svolta in collaborazione con la Direzione centrale di polizia criminale e la polizia albanese, ha permesso di localizzare e arrestare l'uomo, dando attuazione al mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte di Appello di Venezia per una condanna a 4 anni e 20 giorni di reclusione. Secondo gli investigatori, in quegli anni D.S. si sarebbe reso responsabile dell’importazione di centinaia di chilogrammi di hashish e marijuana nella provincia veneziana. L'uomo era ricercato nell’ambito dell'indagine denominata “Pineta”, che aveva portato allo smantellamento di una importante organizzazione criminale italo-albanese e nord africana e alla condanna di 128 indagati. Tutti dediti all’importazione, al traffico e allo spaccio al dettaglio della droga nelle località turistiche del Nordest. Il ruolo di D.S. nell’organizzazione sarebbe stato quello di provvedere al reperimento dello stupefacente in Albania e organizzare il trasporto via mare nel territorio italiano.

Un "insospettabile" prof

Le informazioni raccolte nel corso delle indagini hanno permesso finalmente di rintracciare il trafficante nella nuova veste di professore universitario. L’immediata segnalazione alla polizia del posto, attraverso il servizio per la cooperazione internazionale di polizia e l’ufficio dell’esperto per la sicurezza in Albania, ne ha consentito la cattura e l’associazione al carcere locale, in attesa delle procedure di estradizione.

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