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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Noale / Via Moniego Centro

A Moniego una struttura privata parteciperà al bando per l'accoglienza di profughi

Una casa nella frazione di Noale è stata presa in affitto da una cooperativa. La sindaca Andreotti: "Non è uno spazio pubblico, ma dialogheremo con i gestori e con i residenti"

Una struttura privata pronta ad accogliere - se tutto andrà a buon fine - 10 richiedenti asilo: la casa si trova a Noale, nella frazione di Moniego, ed è stata presa in affitto da una cooperativa che ha intenzione di realizzarvi un Cas, centro di assistenza straordinario. Lo comunica la sindaca Patrizia Andreotti, ricordando contemporaneamente che "in paese non esistono spazi di proprietà pubblica compatibili con l’accoglienza di rifugiati".

Spiega Andreotti: "La cooperativa in questione ha fatto domanda di partecipazione ad un apposito bando prefettizio". Questo significa che, se riuscirà ad accedere al bando, potrà ospitare 10 profughi con arrivo previsto tra giugno e dicembre di quest'anno. "Quanto sta facendo la cooperativa - specifica la sindaca - è legittimo e nella norma, e non richiede alcun permesso da parte dell’amministrazione comunale. Sul piano edilizio i proprietari dell’immobile hanno presentato una regolare s.c.i.a. all’ufficio tecnico". Va da sé che in ogni caso la Città di Noale non avrà e non emetterà alcun contributo economico.

Continua Andreotti: "Ho incontrato i cittadini residenti nelle vicinanze che, giustamente, hanno chiesto di essere ricevuti per capire meglio la situazione ed avere rassicurazioni di presenza e controllo da parte dell'amministrazione. Abbiamo inoltre incontrato la cooperativa e riscontrato la disponibilità ad un dialogo comune affinché il progetto possa riuscire al meglio". Nei prossimi giorni ci saranno altre riunioni.

"Se il progetto avrà luogo - conclude Andreotti - continueremo il dialogo con la cooperativa, le forze dell’ordine e la prefettura, affinché l'accoglienza sia positiva per gli ospiti e non rechi problemi a nessuno". Altre azioni saranno attuate "per combattere qualsiasi situazione che possa disturbare l’ordine pubblico. Questo perché, se un centro di accoglienza straordinario ben gestito può non essere un problema, alcune situazioni di accattonaggio e degrado lo stanno diventando".

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