"Se è collaborazione istituzionale questa...". La visita di venerdì del prefetto Mario Morcone nell'ex base di Cona non è andata giù al sindaco Alberto Panfilio, che spiega di non essere stato nemmeno avvertito dell'arrivo del capodipartimento per l'Immigrazione. Si tratta del responsabile a livello nazionale di tutto ciò che vuol dire profughi e accoglienza dei migranti. Morcone ha visitato prima anche la base di Bagnoli, nel Padovano, che dista pochi chilometri dall'ex compendio militare di Conetta dove, fino a questo momento, trovano alloggio circa 900 persone. 

"Ho desunto che ci fosse Morcone nel momento in cui mi hanno segnalato 2 blindati e 4 mezzi delle forze dell'ordine - attacca il sindaco - dal punto di vista del diritto non aveva alcun obbligo, ma da quello dell'opportunità verso un rappresentante del territorio sì. Quando sono andato a Roma per incontrarlo io ho fatto una telefonata annunciando ciò che sarei andato a fare". 

Se il prefetto Morcone durante il suo sopralluogo a Bagnoli ha dichiarato di voler puntare sull'accoglienza diffusa, il sindaco di Cona si trova con quasi mille migranti ospitati in una struttura che certo non è un hotel a cinque stelle: "Non sta cambiando nulla - attacca - il fatto che ne vengano trasferiti 20 o 30 non migliora lo scenario. A parte i disagi che stanno subendo i miei concittadini, credo che non stiamo certamente fornendo uno spettacolo degno dal punto di vista dei diritti umani. E' la politica che deve dare risposte. Risposte che al momento mancano del tutto. I prefetti operano in questa situazione di stallo assoluto. Poi - conclude - nemmeno avvisare vuol dire non avere la volontà di collaborare".