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Cronaca Mira / SP81

"Cucci", "Hogo", "j'Adro", "Acqua di Ciq": a Borbiago giovedì c'era "profumo di truffa"

Gli agenti della polizia locale hanno sequestrato quasi un centinaio di flaconi tarocchi a 3 cittadini napoletani che poi appiccicavano il prezzo in modo da ingannare il consumatore

Chissà se gli agenti nel momento in cui sono intervenuti hanno sentito "profumo di truffa". Di certo quei flaconi a un occhio poco allenato potevano sembrare delle marche più richieste, invece erano poco più di acqua fresca. Già solo a leggere le etichette viene da sorridere: "Cucci", "Dance&Gabriel", "Farenight 32", "j'Adro" (una delle migliori), "Hogo", "Chamele Paris", "Acqua di Ciq". Tant'è. Se i denunciati giovedì mattina si trovavano nel piazzale del distributore Ip di Borbiago di Mira, sulla strada provinciale 81, un motivo ci sarà. Cercavano di abbordare chi era in sosta o intendeva fare benzina. 

Solo che stavolta i loro piani sono stati fatti saltare dagli uomini della polizia locale di Mira, che hanno sequestrato un centinaio di confezioni di tarocchi. Il reato è il 517 del codice penale, che impedisce di vendere prodotti "con nomi, marchi o segni distintivi nazionali o esteri atti a indurre in inganno il compratore sull'origine". A finire nei guai tre cittadini sulla quarantina originari del Napoletano, con già precedenti simili alle spalle. 

Per raggirare il consumatore appiccicavano il prezzo in modo tale da nascondere "l'errore" e rendere come per magia la custodia simile in tutto e per tutto all'originale (anche nel costo). Sono stati 65 i flaconi recuperati dagli uomini in divisa, entrati in azione verso le 9.30 di mattina. Basta un veloce controllo su Google per scoprire che questo tipo di truffa è ben radicata in tutta Italia. Evidentemente garantisce introiti tali da indurre a ritenere che il gioco valga la candela. 

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