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Cronaca Musile di Piave / Strada statale Triestina 148

Prostitute pestate e rapinate per il marciapiede, un arresto e denuncia

L'aggressione la notte del 17 ottobre: una lucciola e il suo compagno pretendevano che le due pagassero per poter occupare quella zona

Si mettono a litigare per il territorio, dopodiché dalle parole si passa all'agguato e alla rapina. Pure al tentativo di estorsione. Non è stata una notte di "lavoro" come le altre per due prostitute aggredite e picchiate il 17 ottobre sulla strada statale Triestina, nel territorio di Musile di Piave. Quell'iniziale bisticcio con la loro collega sulla zona da tenere per poter vendere il loro corpo non doveva averle preoccupate più di tanto, visto che hanno continuato come nulla fosse a far bella mostra di sé all'altezza del civico 148.

Questo verso le 2, ma è quattro ore più tardi che la situazione degenera. Le lucciole, romene e poco più che ventenni, a un certo punto vedono un'auto di grossa cilindrata che accosta e si ferma a poca distanza. Dopodiché scendono una donna (poi si scoprirà che era la stessa di prima) e un uomo. Partono subito colpi proibiti, tanto che le due sventurate dovranno ricorrere alle cure del pronto soccorso, rispettivamente con traumi guaribili in quattro e dieci giorni.

Di più. Prima del pestaggio i malintenzionati avevano detto alle vittime che se volevano continuare a lavorare in quella zona avrebbero dovuto pagare, altrimenti sarebbero stati guai. Così è stato. Alla fine le ragazze sono state rapinate anche dell'incasso di giornata, che in totale era di circa 400 euro. Dopo la disavventura le giovani hanno contattato i carabinieri, che sono intervenuti sul posto e hanno soccorso le ferite. Dopodiché sono scattate le indagini per giungere alla chiusura del cerchio: le prostitute avrebbero potuto riconoscere la donna con cui avevano litigato. Avevano ben impresso nella mente il suo volto: si trattava di una 26enne romena che evidentemente doveva aver raccontato l'accaduto al proprio compagno, il quale ha deciso di prendere in mano la situazione usando le maniere forti. Anche lui è stato riconosciuto dalle fotografie dalle vittime, che gli hanno puntato il dito contro senza ombra di dubbio.

Il violento è un pregiudicato 37enne sempre di nazionalità romena, accusato (e arrestato) per rapina, tentata estorsione, minacce personali e lesioni in concorso. La compagna, invece, è stata denunciata a piede libero. La svolta già il giorno successivo alla rapina, con il 37enne sottoposto a fermo e trasferito prima nella camera di sicurezza della caserma della compagnia dei carabinieri di San Donà e poi nel penitenziario di Santa Maria Maggiore. Dopo la direttissima il giudice ha convalidato l'arresto, disponendo per l'aggressore la custodia cautelare in carcere.
 

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