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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cona

A Conetta i profughi scendono di nuovo in strada: sit-in di protesta in mattinata

Una cinquantina di persone impegnate in una pacifica manifestazione dalle 7.30 di martedì. Forze dell'ordine e sindaco sul posto, si chiede di accelerare i tempi delle pratiche

Ancora una protesta degli ospiti del centro di accoglienza di Conetta, l'ennesima. Perché il tempo passa, ma i problemi restano. I richiedenti asilo hanno inscenato l'iniziativa per esprimere il proprio malcontento, portandosi martedì mattina all'imbocco della strada adiacente alla base militare. Si tratta di un sit-in pacifico organizzato da una cinquantina di persone, che subito ha fatto scattare il protocollo di sicurezza per una questione di ordine pubblico. Sul posto, come da prassi, sono intervenute le pattuglie delle forze dell'ordine. Di conseguenza sono rimasti fuori gli operatori della cooperativa che gestisce il centro, anche perché la protesta è iniziata presto, verso le 7.30.

È arrivato pure il sindaco, Alberto Panfilio, anche lui per monitorare la situazione. I manifestanti hanno con sé un paio di cartelloni, protestano contro i tempi troppo lunghi delle pratiche relative alle richieste di asilo e per le difficili condizioni di vita all'interno del centro di accoglienza (già più volte si è detto del sovraffollamento e della carenza di servizi). Vigilano la polizia del commissariato di Chioggia e i carabinieri.

La situazione di stallo è durata per tutta la mattina, poi verso l'ora di pranzo la manifestazione si è sciolta e gli operatori sono riusciti a fare ingresso nella ex base missilistica per svolgere il proprio lavoro. Decisivo anche l'arrivo del prefetto, Domenico Cuttaia, che all'interno della struttura è riuscito a dialogare con le persone coinvolte. Polizia e carabinieri sono comunque rimasti sul posto fino a sera.

Duro il commento di Mauro Armelao del sindacato di polizia Ugl: "Per quanto tempo ancora dovremmo assistere a queste continue proteste? Si vuole capire o no che sono troppi lì dentro e le condizioni di vivibilità sono pressoché critiche? Ormai da più di un anno diciamo che è pericoloso concentrare così tanti profughi in un solo posto, considerando poi che si trovano in una piccola frazione". E aggiunge: "Ribadisco come il commissariato di Chioggia stia lavorando sotto organico ormai da tempo, e tutto questo si tramuta in minor prevenzione sul territorio di Chioggia e Sottomarina".

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