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Cronaca San Marco / Ca' Farsetti

BILANCIO Assedio a Ca' Farsetti tra proteste e mozioni di sfiducia

Nel pomeriggio in Consiglio si vota la mozione di sfiducia contro Orsoni. All'esterno corteo "rumoroso" dei comunali alle prese con lo spettro tagli

E' il giorno della mozione di sfiducia al sindaco Giorgio Orsoni e alla Giunta e della manifestazione sotto alle finestre di Ca' Farsetti dei dipendenti comunali alle prese con lo spettro del taglio ai loro stipendi. Un pomeriggio che si prospetta molto caldo quello di lunedì, dietro e fuori il "palazzo".

Alle 14, infatti, è convocato il Consiglio comunale a Ca' Loredan con primo punto all'ordine del giorno la richiesta di 19 consiglieri comunali dell'opposizione di dimissioni da parte del primo cittadino. Alla vigilia del voto, scaramanticamente, Fratelli D'Italia ha anche coniato sui social network l'hashtag "Giorgiostaisereno", riprendendo il ben più famoso "Enricostaisereno" del nuovo premier Matteo Renzi. Non che l'hashtag abbia avuto molto seguito su twitter.

Fatto sta che durante l'assemblea terrà banco soprattutto la bocciatura da parte del presidente del Senato Pietro Grasso dell'emendamento "Salva Venezia" al decreto per gli enti locali. Un emendamento che avrebbe dovuto alleviare le conseguenze dello sforamento del patto di stabilità da parte del Comune. Il sindaco Giorgio Orsoni spiegherà quindi con ogni probabilità al parlamentino locale quali saranno le prossime mosse per trovare una soluzione. Nei giorni scorsi ha spiegato che si punta a un disegno di legge ad hoc per Venezia, ma il tempo stringe. Visto che lo stesso titolare di Ca' Farsetti aveva indicato come dead line il 6 marzo. Altrimenti scatterà il taglio degli stipendi ai dipendenti comunali, che naturalmente sono sul piede di guerra.

Proteste fuori, polemiche dentro: lunedì caldo per il Comune

Dopo un'assemblea pubblica in sala San Leonardo, quest'ultimi "marceranno" fino a sotto le finestre della sede del Comune per far "risuonare" tutta la propria rabbia con pentole e fischietti. Proprio ai lavoratori si rivolge una lettera aperta dei consiglieri comunali Beppe Caccia, Camilla Seibezzi e Sebastiano Bonzio. I primi della lista "In Comune", l'ultimo della Federazione della Sinistra. "C'è chi sta continuando a diffondere narrazioni tossiche sullo sforamento del Patto di Stabilità da parte del Comune di Venezia. Chi parla di "buco di bilancio", di "dissesto finanziario", di "spese folli e inutili". Niente di tutto questo è vero - dichiarano - Lo dicono i numeri. Il bilancio comunale è in equilibrio fra entrate e uscite. Chi sta all'opposizione fa il suo mestiere, quando propone la sfiducia al sindaco - continuano - Meno corretto è chi racconta balle. La situazione grave in cui ci troviamo è responsabilità dei governi nazionali e dei parlamenti che, negli ultimi anni, hanno massacrato le autonomie locali. Oggi è giusto ricordare che Venezia è fuori dal Patto di Stabilità, innanzitutto, perché alla città sono state tolte le risorse della Legge Speciale, dirottate invece verso le grandi opere. Se servisse a difendere la città da questo attacco - concludono - saremmo pronti a dimetterci subito. Ma non renderemmo un bel servizio alla città consegnandola nelle mani di un commissario governativo che applicherebbe, meccanicamente e senza alcuna mediazione, tagli a servizi e salari, con i massimi aumenti possibili a tasse e tariffe comunali".

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