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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Piazza San Marco

"Erdogan, un terrorista che incontra il Papa", protesta davanti alla basilica di San Marco

Alcune decine di attivisti hanno acceso fumogeni da sopra la basilica e hanno srotolato striscioni in piazza: "Erdogan non sei il benvenuto. Da settimane bombardi i curdi"

Si sono presentati poco prima delle 11.30 di lunedì con fumogeni e megafono per gridare tutta la loro contrarietà all'incontro che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha in programma con Papa Francesco: "Ogni volta che verrai in Italia non sarai il benvenuto", hanno urlato i manifestanti, che fanno parte della galassia dei centri sociali del Nordest.

Le proteste a San Marco contro Erdogan

Gli attivisti hanno "occupato" simbolicamente il loggiato della Basilica esprimendo tutto il proprio dissenso anche nei confronti delle più alte cariche dello Stato: "Il presidente turco è responsabile della repressione del popolo curdo e del bombardamento di Afrin, è inaccettabile - è stato spiegato durante il presidio - ha le mani sporche di sangue". La situazione è stata monitorata dalle forze dell'ordine. Nessun problema allo stato per l'ordine pubblico, anche se manifestare a San Marco è vietato, quindi è probabile che gli autori del blitz saranno identificati dalla digos e su di loro continueranno gli accertamenti. L'iniziativa, oltre che dei centri sociali, è stata organizzata anche dall'associazione Ya Basta Êdî Bese. Alcuni attivisti sono anche entrati come normali turisti nell'edificio sacro per poi accendere un fumogeno e srotolare uno striscione sul loggiato: "Erdogan bloody handed", si legge.

"La Turchia, secondo paese per esercito della Nato, continua a colpire in modo indiscriminato coloro che hanno sconfitto l’Isis attaccandoli nella città di Afrin, simbolo di pace ed accoglienza - si legge in una nota inviata dai manifestanti - L’operazione Ramoscello d’ulivo, è stata lanciata dalle forze turche lo scorso 20 gennaio, dopo mesi di minacce e bombardamenti da oltre confine. Si è passati dagli attacchi aerei a operazioni via terra portate avanti da migliaia di militanti dell’esercito libero siriano (FSA) armati e addestrati dalla Turchia. Il ramoscello di ulivo della Turchia di Recep Tayyip Erdogan offre pace e rinascita soltanto ai propri interessi nazionali. Oggi Erdogan sarà a Roma, accolto con gli onori di Stato da Gentiloni e Mattarella, e incontrerà anche Papa Francesco e il Segretario di Stato Vaticano Parolin, intavolando trattative politiche ed economiche e cercando così di sdoganare la Turchia dall’isolamento politico in cui si trova".

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