La protesta dei forconi arriva fino a sotto le finestre del Papa. Continuano le proteste del movimento del 9 dicembre a Roma, con una "frangia" che nel pomeriggio si è spostata fino alla città del Vaticano. Nell'area compresa nel colonnato del Bernini di piazza San Pietro. Qui la protesta ha assunto forme molto preoccupanti. A un certo punto due manifestanti, Gaetano Ferrieri, originario di Dolo e noto nel Veneziano per le sue battaglie, e un "collega" forcone di Brescia, si sono asserragliati, bottiglietta di benzina e accendino in mano, in un angolo della piazza, minacciando di darsi fuoco.

I due avevano in mano un cartello ciascuno con scritte che incitavano allo sciopero della fame e chiedevano aiuto al Pontefice. Lo scopo era simile alla manifestazione del giorno precedente vicino ai palazzi del potere romani, al termine del quale un altro leader veneziano della protesta, Stefano Guerra, è stato fermato e portato in questura. Salvo poi essere rilasciato a notte inoltrata. Ferrieri voleva essere ascoltato dalle istituzioni e intendeva chiedere asilo politico alla Città del Vaticano. Altrimenti sarebbero stati guai. Tra benzina e accendino.

Subito le forze dell'ordine sono intervenute nell'area, transennando la zona, impedendo a curiosi, turisti e qualche sostenitore dei manifestanti di avvicinarsi oltre a cercare di dissuadere i due dal compiere gesti irreparabili. La tensione in piazza San Pietro ha raggiunto l'apice quando uno dei due manifestanti si è improvvisamente gettato addosso il liquido infiammabile e ha effettivamente tentato di darsi fuoco. A quel punto, gli agenti che li circondavano, molti in borghese, li hanno immediatamente bloccati gettando loro addosso delle coperte antincendio e immobilizzandoli. I due forconi, quindi, sono stati portati in commissariato.