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Cronaca San Marco / Sestiere di San Marco, 2661

La protesta dei rifugiati da Padova arriva fino alla prefettura di Venezia

Stamattina una quarantina di manifestanti hanno chiesto chiarezza riguardo il loro futuro. Tra loro anche alcune donne. Si tratta di immigrati della "primavera araba" ospitati nel Veneziano

Dopo la rivolta del centro di accoglienza "Casa a colori" di Padova di lunedì, la protesta degli immigrati si è spostata stamattina di fronte alla Prefettura di Venezia. Una quarantina di manifestanti, ospiti delle strutture Caritas del Veneziano, hanno dato vita a un'iniziativa di protesta di fronte a Ca' Corner, chiedendo che il destino dei loro status di "rifugiati" venga chiarito una volta per tutte.

Si tratta dei profughi libici che hanno raggiunto l'Italia durante la "primavera araba" e durante il conflitto che ha insanguinato la Libia. In questi mesi sono stati ospitati da strutture della Caritas e della Croce Rossa in varie località del Veneziano, dopo che l'allora governo Berlusconi aveva deciso che tutta Italia dovesse farsi carico della "questione immigrazione". Sul posto a salvaguardare l'ordine pubblico gli agenti della Digos, che dopo una lunga discussione con i mnifestanti sono riusciti a riportare la situazione alla calma verso le 13.30. La domanda di chiarezza degli immigrati, tra cui anche alcune donne con una carrozzina, non cade però nel vuoto. La promessa è che nei prossimi giorni la loro situazione venga affrontata dagli organi competenti.

Già lunedì il patriarca di Venezia Francesco Moraglia aveva messo in guardia sulla situazione che si sta creando: "Bisogna trovare una soluzione che io auspico condivisa da parte di tutti - ha dichiarato in occasione del Concilio episcopale del Triveneto - almeno di quanti vedono la realtà di un problema, perché credo che anche chi opera in questo settore, al di là del volontariato cattolico, ma come rappresentante delle istituzioni, si ponga realmente il problema di cosa poter fare nei confronti di questa massa di persone che alla fine di febbraio o avrà un'altra proroga, o dovrà trovare una collocazione, ma comunque non dovranno essere messi in una situazione quasi certa di delinquenza".

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