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Cronaca Campalto / Via Porto di Cavergnago

"L'inceneritore? Una follia", presidio di cittadini e comitati davanti alla sede Veritas

Giovedì mattina i sindaci facenti parte del comitato di bacino si sono riuniti nella sede dell'azienda per discutere della vendita del 40% delle quote di ecoprogetto. Fuori le proteste

Giovedì era il giorno del "No Inceneritor day". In contemporanea alla riunione dei sindaci del Consiglio di bacino, davanti alla sede mestrina di Veritas si sono presentati comitati, associazioni e rappresentanti politici per ribadire la propria posizione critica nei confronti di un termovalorizzatore in zona Marghera, ipotesi che comunque già mercoledì il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, ha dichiarato non essere nei piani dell'azienda. Nonostante proprio giovedì sia arrivato l'ok alla vendita del 40% delle quote di Ecoprogetto (operazione poi sottoposta all'esame proprio del consiglio di bacino) all'associazione temporanea di imprese composta da Bioman e Sesa, le quali, stando ai documenti riportati dalla stampa, avrebbero dichiarato l'intenzione di entrare in campo per la costruzione di un termovalorizzatore. Del resto sono specializzate in questo e dunque possiedono il know-how necessario. 

Presidio davanti a Veritas contro l'ipotesi inceneritore (foto profilo Movimento Cinque Stelle su Facebook)

E' bastato ciò a far alzare una ridda di polemiche da parte di politici e cittadini. Secondo Razzini, però, sospetti e polemiche sarebbero esagerati. Ci sarà invece un ammodernamento degli impianti. In Ecoprogetto Veritas manterrà comunque il controllo, con il 55% delle quote. Fuori dalla sede dell'azienda, in via Porto di Cavergnago a Mestre, giovedì mattina si sono radunate diverse realtà per mettere pressione sui sindaci del Consiglio di bacino, che si trovavano all'interno.

"L’offerta dell’associazione temporanea di impresa Bioman-Sesa è stata scelta con procedure a evidenza pubblica che prevedevano, tra le altre cose, la presentazione di un’offerta economica vincolante e di un progetto, valido solo per la gara, sulle prospettive industriali di Ecoprogetto, così da poter valutare le capacità dell’offerente - dichiara Veritas in una nota - E’ quindi importante sottolineare che ogni decisione in merito a eventuali e diversi piani di sviluppo di Ecoprogetto sarà verificata dagli organi societari di Veritas ed Ecoprogetto, come sempre accaduto. Anche nel 2014, in occasione della chiusura dell'inceneritore di Fusina per i rifiuti urbani, senza che per questo ci sia alcuna possibilità di riapertura. Il comitato di controllo dei sindaci ha comunque precisato di non recepire proposte che prevedano generiche pratiche di termovalorizzazione o incenerimento dei rifiuti".

"Sono soddisfatto perché abbiamo sensibilmente migliorato i documenti iniziali - ha dichiarato il sindaco di Mira, Alvise Maniero, fin dall'inizio critico nei confronti dell'ipotesi inceneritore o termovalorizzatore - Mi dispiace però che non si sia riusciti ad escludere categoricamente la termodistruzione con recupero di calore dalle strategie per affrontare il sistema rifiuti. Secondo me questo era un passo in più molto importante che andava fatto, ma su questo continueremo a vigilare. Intanto abbiamo potuto vedere che su questo tema la sensibilità da parte dei cittadini c’è eccome. Dal documento del Consiglio di Bacino sono state eliminate le considerazioni “entusiastiche” sulla termovalorizzazione e sulla maggiore quota di secco da bruciare. Per quanto riguarda l’assemblea dei soci Veritas, invece, la delibera esplicita che in questo momento non si stia creando un nuovo impianto di termovalorizzazione e che noi sindaci non condividiamo la proposta del privato di realizzarlo. Io ho comunque votato contro alla deliberazione dei soci Veritas: questo testo è stato molto migliorato rispetto a prima, ma non ancora abbastanza. Non si è voluto inserire il rifiuto categorico della termovalorizzatore come strategia da utilizzare in loco. Io continuo a credere che questa non sia la strada migliore per puntare a ridurre rifiuti e per evitare il rischio di dover tornare tra qualche anno a bruciarli".

"Si è visto come lavorando in sinergia comitati e rappresentanti istituzionali possano portare sotto la lente operazioni opache - ha dichiarato la consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Sara Visman - Il sindaco di Mira, Alvise Maniero, non dovendo dare conto del suo operato se non ai sui cittadini, ha annusato un'operazione che poteva portare danno al territorio ed alla salute pubblica. Bene hanno fatto i comitati a muoversi subito come un antivirus e bene abbiamo fatto noi consiglieri M5S a costringere l'amministrazione, anche grazie alla mozione presentata, a fare pressing all'interno del palazzo. Ringrazio il meetup GrilliVenezia per aver organizzato il presidio".

Critica anche la Fp Cgil: “Questa scelta che i Comuni hanno assunto non ha minimamente visto il coinvolgimento dei cittadini e dei lavoratori - denuncia il sindacato con Daniele Giordano, Segretario Generale e Antonio Battistuzzo, responsabile igiene ambientale - Un’operazione che ha un valore di più di 20 milioni di euro e che non può essere derubricata a normali rapporti tra Veritas e un soggetto privato. I Comuni, a partire da quello di Venezia, avrebbero dovuto aprire una discussione strategica aperta alla cittadinanza sul futuro del ciclo integrato dei rifiuti. Il tema della salute e dell’ambiente non può più essere trascurato in un territorio come il nostro che, a partire dalle vicende di Porto Marghera, dimostra come il tema del ruolo e del controllo pubblico non possa essere trascurata.  Cedere il 40% delle quote al privato - continuano i rappresentanti della Fp Cgil - non vuole dire perder la maggioranza formale ma sicuramente il privato che fa un investimento importante vorrà anche un riscontro economico. Oltre a questo non si è assolutamente chiarita la discussione sul futuro degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti".

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