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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Protocollo fanghi pronto e sottoscritto all'inizio dell'anno». Sindacati in presidio mercoledì

Lo ha detto il ministro Costa in audizione alle Commissioni Ambiente e Trasporti. Il Mit al lavoro per togliere le grandi navi dalla Giudecca. Mibac punta a un vincolo paesaggistico come ostacolo al transito

«All'inizio dell'anno il Protocollo fanghi sarà pronto e sottoscritto». Il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa oggi ha reso lunedì un'audizione alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, riunite in sede congiunta sul tema delle grandi navi, occasione per fare il punto sulla navigabilità della laguna, come ha riferito l'onorevole Nicola Pellicani. Ciò consentirà anche di sbloccare il Piano morfologico della laguna e poter pensare anche al futuro del Porto. «Ma è chiaro che bisogna fare di più», afferma il parlamentare veneziano. «Soprattutto pensare al futuro del Porto con l'entrata in funzione del Mose, e soprattutto con il gigantismo navale, ormai imperante, che non riguarda solo le crociere, ma in particolare le navi commerciali». Intanto tutto è rinviato al prossimo Comitatone, slittato a gennaio. 

Il vincolo paesaggistico dei Beni Culturali

L'alternativa al passaggio delle grandi navi nei canali della Giudecca e a San Marco è stata discussa anche il 6 dicembre scorso in una riunione tecnica, convocata dal ministero per i Beni Culturali sul tema grandi navi a Venezia, con la partecipazione dei ministeri interessati. «In relazione alla mancanza, allo stato attuale, di una soluzione definitiva al problema, il discorso si è spostato sulla possibile individuazione di una via alternativa provvisoria -  ha detto il ministro Costa - è necessario acquisire, in ogni caso, una preliminare valutazione dei possibili impatti con idonea documentazione al riguardo. Tale impostazione è stata confermata dal Mibac (ministero dei Beni Culturali) che condivide la necessità che le grandi navi non transitino più alla Giudecca, su cui è stato posto un vincolo paesaggistico al quale si sta pensando di dare prossimamente piena attuazione individuando le misure prescrittive».

Lo sciopero

«Ancora una volta è stato rinviato il Comitatone su Venezia previsto a Roma il 20 dicembre». Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, come annunciato, saranno in presidio di protesta alle 9 a palazzo Linetti, nella sede della Regione Veneto a fianco alla stazione ferroviaria Santa Lucia. Ci saranno i delegati ma anche i rappresentanti delle imprese. «Sono ancora sospese le 72 ore di sciopero proclamate nelle scorse settimane. Nel caso la commissione di salvaguardia non si esprimesse per l'escavo dei canali scatterà lo sciopero», fanno sapere. «Il 19 è fondamentale che la riunione della Commissione Salvaguardia approvi il progetto di aumentare di un metro l’isola delle Tresse. I portuali vogliono sapere con chiarezza qual è il futuro dei porti di Venezia e Chioggia, nel bene e nel male, perché in Salvaguardia ci sono emeriti rappresentanti delle istituzioni, della Regione Veneto e della Città Metropolitana di Venezia. Li invitiamo con cortesia a rendere pubbliche le posizioni, alle imprese e ai lavoratori perchè sul nostro futuro pesa la loro responsabilità. Noi continuiamo e proseguiamo la vertenza».


 

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