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Cronaca Marghera / Via della Pila

Prima ferito in una sparatoria, ora accoltellato dal rivale in amore

Un 33enne tunisino venne colpito da una pallottola tra pusher "nemici". All'alba di lunedì vittima di due fendenti dal nuovo fidanzato della ex

Prima venne ferito a un piede in una sparatoria tra pusher rivali in villa Querini a Mestre, ora si ritrova ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Dell'Angelo di Mestre per una profonda coltellata all'addome. Due, forse. Ma stavolta a fare da sfondo dell'aggressione non è stata la cocaina. Nemmeno qualche altro tipo di stupefacente. A far scattare la furibonda lite all'alba di lunedì di fronte a una tenda sotto il cavalcavia di rampa Rizzardi (un giaciglio di fortuna) è stata la gelosia. Il 33enne tunisino rimasto ferito, infatti, non aveva accettato la rottura della relazione che intratteneva con una 27enne italiana. Di più. Il pensiero che lei da un paio di settimane frequentasse un altro, con diversi precedenti per spaccio, lo rendeva furioso. Non ci è voluto molto perché la situazione diventasse esplosiva. Con l'ex che da compagno si è tramutato in stalker.

A lanciare l'allarme all'alba di lunedì è stato il custode notturno del condominio Venezia Park di via della Pila a Marghera. Ha sentito citofonare. Uscito, si è visto collassare a terra il ferito. Che si teneva l'addome, perdendo molto sangue. Immediato l'allarme lanciato al 113. Sul posto interviene dunque un equipaggio delle Volanti, che nel mentre i sanitari del 118 stanno soccorrendo il 33enne si accorgono di una coppia (un tunisino e una ragazza italiana) che stavano camminando in direzione del condominio, salvo poi subito cambiare "rotta". C'era la polizia. Non potevano più avvicinarsi. Gli agenti naturalmente hanno subito fermato la coppia. Accorgendosi che l'uomo, 38enne, che poi verrà arrestato per tentato omicidio, aveva la mano ferita. Tutt'attorno, per tamponare il sangue, una camicia. Poi sequestrata.

Pusher accoltellato all'addome dal rivale in amore

Sulle prima ad accusarsi dell'accaduto è stata la ragazza. Una 27enne di Marghera (con un figlio di quattro anni) con problemi di stupefacenti che vive di espedienti. Vive all'aperto. Nei luoghi del degrado ben conosciuti dai mestrini. In una tenda, dove tiene sempre con sé un coltello per difendersi da eventuali aggressioni. Lo stesso coltello impugnato dal nuovo fidanzato nel momento in cui, aperta la zip del giaciglio improvvisato, ha trovato a dormirci dentro il 33enne, che nel frattempo aveva continuato a minacciare di morte la coppia. Anche, secondo il racconto della ragazza, mostrando una pistola. Insomma, i due tornano e nella tenda trovano l'intruso. Poi la lite e l'accoltellamento all'addome. Lato sinistro, con eviscerazione.

La ragazza all'inizio dice di essere stata lei, per paura. Ma è "pulita". Nessuna traccia di sangue. Mentre il 38enne aveva un taglio all'indice della mano destra e perdeva sangue. Ci è voluto poco affinché il palco crollasse. Arrivando alla versione che, salvo colpi di scena, dovrebbe essere definitiva. O almeno quella su cui la Procura si è basata per arrestare l'aggressore per tentato omicidio. Ad accoltellare lo "stalker" sarebbe quindi stato il 38enne. Rischiando di uccidere il proprio interlocutore, che ha percorso 500 metri cercando aiuto. Non l'avesse trovato avrebbe potuto morire dissanguato. Ora, invece, si trova in prognosi riservata all'ospedale. Ma sopravvivrà.

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