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Cronaca

Venne venduto a Venezia, ma da allora sparì: recuperato un quadro da 1 milione di euro

I carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale hanno individuato e sequestrato un dipinto in un'abitazione del Trevigiano. Una persona denunciata. L'opera era sparita nel 2007

Ancora una volta determinante per chiudere il cerchio delle indagini si è dimostrato il database in uso alle forze dell'ordine specializzato in opere d'arte rubate: stavolta a essere recuperato è stato un quadro dal valore di 1 milione di euro venduto da una casa d'aste a Venezia nel 2007. Da quel momento se n'erano perse le tracce: il dipinto è rispuntato di recente nell'abitazione di un collezionista del Trevigiano (della zona di Conegliano) ed è stato restituito ai legittimi proprietari. Nel corso dell'operazione è stata denunciata anche una persona per il reato di appropriazione indebita: si tratta del custode, sulla cinquantina, che avrebbe dovuto assicurarsi che nessuno si addentrasse nel magazzino dove l'opera si trovava, invece avrebbe pensato bene di appropriarsene e di rivenderla a un amico. A sua volta quest'ultimo l'avrebbe rivenduta iniziando un "tour" del Nordest, passando per l'Emilia-Romagna, la Lombardia e tornando vicino alla laguna, a Conegliano. I carabinieri contestano anche il reato di ricettazione.

Dipinto di Francesco Del Brina

A essere recuperato dai carabinieri nel Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Venezia, con l'aiuto dell'Arma territoriale, è stato il dipinto a olio su tavola raffigurante "La Vergine con il bambino e i santi Caterina, Giovanni Gualberto e Giovannino". Un'opera, ora sequestrata, del pittore manierista fiorentino Francesco Del Brina (1540-1586), già allievo nella prestigiosa bottega di Ridolfo del Ghirlandaio e di Michele Tosini. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Venezia e hanno avuto una svolta, come detto, grazie alla "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", il più completo database al mondo. Un enorme elenco in uso ai carabinieri del Tlc. 

Se ne persero le tracce

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, la tavola sarebbe stata posta in vendita in una casa d’aste del capoluogo lagunare nel luglio 2007 e aggiudicata da un collezionista milanese. Nell’aprile 2010 il Tribunale di Venezia avrebbe dichiarato fallita la casa e nell’inventario del fallimento, oltre ad altri beni, sarebbe stato inserito anche quello dell’artista fiorentino che, nel frattempo, non era stato ancora consegnato al legittimo acquirente. Del dipinto, però, si erano perse le tracce. Gli accertamenti hanno permesso di individuare e recuperare l’opera in territorio trevigiano, dopo che la stessa era stata venduta e passata di proprietà in diverse occasioni. 

Opera restituita

L’opera d’arte che, oggi, dopo undici anni, è stata restituita al legittimo proprietario, raffigura al centro la Madonna col Bambino, in basso San Giovannino, a destra Santa Caterina d’Alessandria e a sinistra San Giovanni Gualberto. Quest’ultimo religioso, monaco italiano, fondatore della Congregazione Vallombrosana, venne canonizzato nel 1193 da Papa Celestino III. Nel 1951 Papa Pio XIII lo dichiarò patrono dell’allora Corpo Forestale dello Stato, oggi parte integrata dell’Arma dei Carabinieri. 

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