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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La ricerca di qualità passa per Ca' Foscari: altri 4 "Marie Curie" nell'ateneo veneziano

Tutte le borse sono state assegnate a studiosi in ambito umanistico. Sono Damiano Acciarino, Matteo Bertelè, Beatrice Daskas e Elise Franssen. Due di loro voleranno negli States

L’Università Ca’ Foscari Venezia conquista altri quattro ricercatori "Marie Curie", confermandosi al top tra gli atenei italiani per questi finanziamenti europei. Le quattro borse di ricerca valgono complessivamente 834mila euro. Due ricercatrici arrivano a Ca’ Foscari dall’estero (Liegi e Monaco), mentre due cafoscarini andranno per un biennio in Canada e negli Stati Uniti per poi rientrare a Venezia.

I premiati di quest’anno sono quattro umanisti: Damiano Acciarino, Matteo Bertelè, Beatrice Daskas ed Elise Franssen. Indagheranno, rispettivamente, gli studi antichi nel Rinascimento,  l’impatto dell’arte durante la Guerra Fredda, la chiesa dei Santi Apostoli di Istanbul, e i manoscritti inediti del letterato arabo al-Ṣafadī (XIV secolo). Grazie ai record degli ultimi anni, quello veneziano è oggi l’ateneo con il maggior numero di progetti "Marie Curie" attivi (19) e vede crescere la comunità di giovani ricercatori d’eccellenza.

"Per il terzo anno consecutivo Ca' Foscari si posiziona al top, in Italia, per numero di borse Marie Curie assegnate dalla Commissione Europea ai ricercatori più virtuosi - afferma Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia - È un risultato che ci dà grande soddisfazione. La crescita e lo sviluppo professionale per i nostri ricercatori e l'attrazione di talenti dall'esterno costituiscono due tra le massime priorità del nostro Ateneo. Le borse Marie Curie sono un’opportunità importante offerta ai migliori talenti e siamo fieri dei nostri studiosi che partecipano con crescente successo alla ricerca ai massimi livelli sul piano internazionale".

Vincitori e progetti

Damiano Acciarino, studioso di letteratura italiana con alle spalle un dottorato a Ca’ Foscari, andrà all’Università di Toronto, in Canada, per un biennio e poi tornerà a Venezia per concludere la ricerca. Realizzerà l’atlante digitale degli studi antichi nel Rinascimento, connettendo documenti ora difficili da mettere in relazione e aprendo così nuove prospettive di ricerca sulla storia del pensiero e l’evoluzione della civiltà europea. Il suo tutor sarà il professor Riccardo Drusi del Dipartimento di Studi Umanistici.

Matteo Bertelè si è laureato e dottorato a Ca’ Foscari dove oggi insegna Storia dell’arte russa ed europea. La "Marie Curie" lo porterà all’Università della California a Santa Barbara per studiare attraverso le collezioni del Getty Research Institute e del Wende Museum di Los Angeles l’impatto dell’arte sulla cultura e la società durante la Guerra Fredda, in particolare riguardo le due repubbliche tedesche, la Jugoslavia, l’Unione Sovietica e l’Italia. Tutor sarà la professoressa Silvia Burini del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali.

Beatrice Daskas è una bizantinista con formazione da filologa e storica dell’arte, che arriva a Ca’ Foscari dalla Ludwig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera. Attualmente è visiting all’Institute for Iranian and Persian Gulf Studies di Princeton. Studierà la storia culturale di Bisanzio e i suoi riflessi attraverso i secoli a partire dalla chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli e dal suo simbolismo. A Venezia potrà inoltre comparare i risultati con un altro monumento che ha trasmesso messaggi nei secoli: la Basilica di San Marco. Il tutor sarà Antonio Rigo, professore al Dipartimento di Studi Umanistici.

Elise Franssen ha studiato letteratura araba a Liegi, in Belgio. A Ca’ Foscari si occuperà degli studi di un intellettuale del periodo Mammelucco (1250-1517), al-Safdī's. Esaminando e digitalizzando l’elenco delle sue letture e i manoscritti annotati della sua biblioteca giunti ai nostri giorni, ricostruirà uno spaccato della vita culturale dell’epoca, contraddistinta da un’abbondanza di informazioni simile a quella odierna. Tutor la professoressa Antonella Ghersetti del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea.

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