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Cronaca San Donà di Piave / Via Giorgione

Rapina in casa, coltelli e machete: "Uno di loro aveva pure una pistola"

L'assalto armato venerdì pomeriggio in via Giorgione a San Donà. Uno dei tre inquilini accoltellato a una gamba. Fuga con i soldi e la televisione

Si presentano davanti alla porta dell'appartamento. Si fanno aprire. Poi aggrediscono gli inquilini con un coltello e un machete, e c'è tra i presenti chi avrebbe intravisto anche una pistola a tamburo. Rapina nel pomeriggio di venerdì in un condominio di via Giorgione. Una rapina per certi versi "strana", su cui ora stanno indagando i carabinieri della compagnia locale. In primis a destare attenzione è il fatto che l'incursione sia stata perpetrata in pieno giorno, nel primo pomeriggio. E non in un'abitazione isolata, bensì nell'appartamento di un palazzo, con il rischio che altri inquilini potessero sorprendere i malviventi per le scale o negli spazi comuni. Di più: che le urla potessero attirare l'attenzione e indurre qualche inquilino a chiamare le forze dell'ordine, rovinando i piani della banda. 

Per questo non è stata scartata l'ipotesi che l'assalto abbia costituito più una sorta di regolamento di conti che una tentata razzia, poi effettivamente consumata. I criminali sono in tre, di origini sudamericane. A sottolinearlo è uno degli inquilini dell'appartamento, dominicano. Gli altri due presenti sono italiani, tra cui una donna. Sono tutti sui vent'anni e, di fronte alle armi, impotenti. Uno di loro tenta di resistere, mentre un altro ingaggia anche una breve colluttazione con uno dei rapinatori. Viene spintonato e messo a tacere. Va peggio per l'altro inquilino, che viene raggiunto da una coltellata a una gamba. Verrà medicato dai sanitari del 118, ma per fortuna la ferita non è così grave. La sera era già in caserma per fornire la propria versione dei fatti. 

I banditi hanno la faccia tosta di agire a volto scoperto: non hanno paura di essere riconosciuti e tradiscono una certa familiarità con le armi. Con ogni probabilità non è la prima incursione di questo tipo. Sanno bene cosa devono fare: in primis si fanno consegnare i cellulari delle vittima, per evitare che l'allarme scattasse troppo presto, poi si impadroniscono dei soldi presenti in casa e, infine, decidono di portarsi via anche la televisione. Dopodiché fanno dietrofront e scappano dalla stessa porta da cui poco prima erano entrati, facendo perdere le proprie tracce.

Ad avvertire i carabinieri di ciò che era accaduto sono stati alcuni vicini delle vittime, che, senza telefoni, sono stati costretti a suonare il campanello dei dirimpettai. A quel punto sul posto sono intervenute le forze dell'ordine, che hanno effettuato un sopralluogo in casa e hanno raccolto le testimonianze dei presenti. Al setaccio le telecamere di sorveglianza della zona, in cerca di possibili elementi utili a identificare i banditi, che si sono comportati come un vero commando. Si indaga a 360 gradi, non scartando, come detto, il fatto che dietro alla rapina possa celarsi anche qualcosa di più. 

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