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Cronaca Dolo / Via Giuseppe Mazzini

Rapina armata in gioielleria a Dolo, in due legati e minacciati. Ladri in fuga col bottino

Il colpo alle 17 di venerdì all'oreficeria "Ciach" di via Mazzini. Criminali armati a volto scoperto assaltano il negozio e legano i presenti. Poi minacciano i passanti con la pistola

Non hanno esitato a puntare la pistola contro chi dopo il colpo li stava rincorrendo sul marciapiede. Rapina armata da film alle 17 di venerdì in via Mazzini a Dolo. A finire nel mirino di una coppia di banditi a volto scoperto la storica oreficeria/orologeria "Ciach", gestita dalla famiglia Canova.

Si finge cliente, poi estrae la pistola

A un certo punto uno dei criminali è entrato a volto scoperto dopo aver suonato il campanello. Sembrava in tutto e per tutto un normale cliente, ma non era così. Subito dopo ha estratto la pistola e ha minacciato i presenti: la titolare, Elena Canova, 53 anni, e un operatore esperto nella manutenzione degli orologi. Una volta vinte le possibili resistenze dei presenti, l'intruso ha fatto entrare anche il complice, che aveva in mano delle fascette. Entrambi gli sventurati sono stati legati con i polsi dietro la schiena ed è stato intimato loro di sdraiarsi. Costantemente sotto il tiro della pistola. Secondo alcuni commercianti sarebbero stati anche chiusi in uno sgabuzzino.

Indagini: fughe separate, guanti lasciati a terra

"Li ho rincorsi, ma mi hanno minacciato con l'arma"

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Colpo a segno

Fatto sta che in pochi minuti il colpo era già stato messo a segno: "Uno dei criminali ha svuotato con un braccio un espositore e ha messo i gioielli in due borsoni - racconta un parente della derubata - Elena era molto provata". I banditi si sarebbero impadroniti anche dei contanti custoditi nel registratore di cassa, prima di fare dietrofront e uscire dal negozio. Nel frattempo, però, le urla avevano attirato l'attenzione di passanti e negozianti vicini. L'assalto infatti è stato perpetrato proprio all'altezza delle fermate Actv del centro, dunque sul marciapiede c'era almeno una quindicina di persone. In molti si sono accorti di ciò che era appena accaduto e un tabaccaio assieme ad altri 3 ragazzini ha tentato di rincorrere i rapinatori.

Inseguitori minacciati con la pistola

"Sono fuggiti di corsa - racconta - poi uno si è fermato, si è voltato e mi ha puntato la pistola contro". Attimi terribili. I criminali hanno percorso una ventina di metri in direzione Fiesso d'Artico per poi insinuarsi in una corte interna e uscire dalla parte opposta, in via Dauli. "Lì c'era una Fiat Punto di colore blu che attendeva - continua il tabaccaio - sono fuggiti in direzione Mira". Sul posto si sono precipitati i carabinieri della tenenza locale, oltre a quelli della compagnia di Chioggia. Hanno raccolto le testimonianze dei derubati, che per fortuna non hanno necessitato di cure mediche, e dei passanti. I rilievi si sono concentrati soprattutto nella parte retrostante il negozio, nella corte interna sfruttata dai delinquenti per la fuga. Non è escluso che le telecamere di sicurezza interne al negozio e quelle che insistono sulla strada principale di Dolo abbiano immortalato indizi utili alle indagini, tanto più che i malintenzionati sono entrati in azione a volto scoperto: "Uno dei due era più tarchiato rispetto all'altro - ha spiegato il tabacchino - ma non ho capito se avessero accento straniero o meno".

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