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Cronaca Mira / Via Risorgimento, 88

Rapina a Oriago: madre e figlio legati e picchiati a sangue da tre banditi

Verso le 3 di stanotte i malviventi sono entrati nell'abitazione della titolare della lavanderia Nalin di via Risorgimento. Cercavano la cassaforte. La 54enne ha riportato cinque costole rotte

Terrore. Ma non solo. Anche violenza cieca, gratuita. Oriago verso le 3 di stanotte è stata teatro dell'ennesima rapina in casa che funesta la provincia veneziana. Vittima della furia di tre malviventi con il passamontagna Cristina Nalin, titolare della ditta pulisecco Nalin, in via Risorgimento, che ha la propria abitazione sopra all'attività. Con lei anche il figlio 26enne Riccardo. I due vivono da soli, costituendo quindi una preda facile per i banditi, entrati da delle finestre mentre i proprietari dormivano. Con ogni probabilità i banditi hanno sfruttato alcuni bancali per raggiungere la finestra, secondo gli inquirenti aperta, del piano superiore. Due ladri si sono introdotti nella camera da letto del giovane e l'hanno sorpreso nel sonno, aggredendolo e immobilizzandolo con dei cavi elettrici. Mani e piedi legati. Poi è stato il turno della madre. Entrambi sono stati costretti al silenzio con uno straccio in bocca.

E' stato subito chiaro l'obiettivo dei malviventi, dall'accento dell'Est Europa: i soldi. Continuavano a ripetere "cassaforte, cassaforte", e le vittime non potevano far altro che rispondere che non c'era nessuna cassaforte da svaligiare. A quel punto, ogni volta, partivano raffiche di pugni e calci, tanto che la donna è finita all'ospedale con cinque costole rotte e il viso talmente gonfio che, secondo alcuni parenti, riuscirebbe ad aprire a fatica gli occhi. La donna è stata sottoposta a un delicato intervento maxillofacciale per una frattura al setto nasale. Il figlio 26enne, invece, versa in condizioni meno gravi. Gli sarebbero stati applicati dei punti di sutura al labbro, anche se il suo viso porta i segni della violenza accanitasi nei suoi confronti.

I malviventi hanno messo a soqquadro tutta l'abitazione, addirittura alzando alcune mattonelle. Le stanze sono state devastate in cerca di preziosi e gioielli. Neanche di fronte all'offerta di alcuni soldi in contanti i tre si sono fermati. Volevano la cassaforte, erano convinti che ci fosse. Poi, dopo circa un'ora, la decisione di andarsene con il bottino, che tra preziosi e contanti si aggirerebbe sui 2mila euro. Secondo loro, forse, avrebbe dovuto essere ben più consistente.

Verso le 4.15, secondo il racconto di alcuni parenti, la 54enne sarebbe riuscita ad aprire una finestra con la bocca urlando la propria disperazione ai vicini, che dopo qualche minuto sono accorsi in aiuto liberando sia lei che il figlio. Ora i carabinieri stanno conducendo le indagini per arrivare alla cattura dei rapinatori. "Vorrei che me li lasciassero quei delinquenti - spiega una socia della lavanderia - Speriamo li arrestino e li mettano in carcere". Una possibile traccia lasciata dai malviventi sarebbe una piccola torcia lasciata nell'abitazione utilizzata forse per farsi largo nel buio.

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