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Cronaca Giudecca / Isola di San Giorgio Maggiore - 30124 Venezia

Un dipinto trafugato 35 anni fa torna a casa alla Fondazione Cini

I carabinieri hanno rintracciato l'opera raffigurante San Luca Evangelista in Francia. Era stata trafugata dal castello di Monselice nel 1979

Era stato trafugato 35 anni fa nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1979 dalle sale del monumentale castello Cini di Monselice. Mercoledì pomeriggio finalmente tornerà in mano ai legittimi proprietari, al termine di una cerimonia nella sede dell'omonima fondazione. Si tratta di un prezioso dipinto a olio su tavola firmato "Rembrandt" (ma in realtà dell'artista Bellotti), raffigurante "San Luca Evangelista". Un'opera del XVII secolo (l'artista nacque nel 1606 e morì 1669).

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia, coordinati dalla Procura di Padova, si sono spinti fino in Francia per recuperare e rimpatriare l'opera. L’individuazione è stata resa possibile grazie alla Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, il più grande database esistente al mondo dedicato a questo settore, al quale attingono anche le forze di polizia europee.

Dopo il furto, il dipinto, immesso nel mercato clandestino delle opere d’arte rubate, dopo vari passaggi di mano è arrivato nella disponibilità di un collezionista privato transalpino ignaro della sua provenienza illecita. Il malcapitato ha quindi consegnato il dipinto a una nota casa d'aste parigina per la sua successiva vendita. Solo a questo punto i carabinieri hanno potuto rintracciare il dipinto e accertare che si trattava proprio del quadro trafugato alcuni decenni fa.

La raffigurazione pittorica di “San Luca Evangelista” è abbastanza insolita soprattutto per la caratterizzazione del volto solcato da rughe, incassato tra le spalle con occhiali sul naso, avvolto in un pesante abito scuro. Sembrerebbe quasi il ritratto del probabile committente del dipinto, forse di nome “Luca”.

Non è però stato eseguito da Rembrandt ma con buona probabilità da Pietro Bellotti il quadro "San Luca Evangelista". Lo hanno spiegato gli stessi militari, che inizialmente avevano parlato di un'opera di Rembrandt. Il dipinto, che riporta firma dell'artista olandese, aveva un'attribuzione incerta. Studi compiuti dopo il furto hanno accertato la paternità al vedutista veneziano Bellotti.

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