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Cronaca Jesolo

Il prefetto revoca la mobilitazione: Jesolo, niente sciopero dei bagnini

L'agitazione degli addetti al salvataggio era ipotizzata per domenica 2 agosto. Il sindaco Zoggia aveva invocato un ripensamento o uno spostamento di data

Trattative interrotte, ma lo sciopero è illegittimo. L'ipotesi era che domenica 2 agosto in spiaggia a Jesolo i bagnini incrociassero le braccia, in virtù di uno sciopero proclamato dai sindacati Uiltucs, Fisascat Cisl e Filcams Cgil. Il nodo del contendere è il contratto integrativo aziendale, che la Jesolo Turismo spa intende disdire. A quel punto, frenetiche, si sono aperte le trattative per trovare un accordo con i lavoratori. Venerdì pomeriggio, però, la Prefettura ha comunicato a tutte le parti interessate di avere considerato illegittima la proclamazione dello sciopero.

Giovedì sera l'ennesimo tavolo tra le parti è andato a vuoto, con i sindacati che a un certo punto se ne sono andati: "Ci sono ancora posizioni contrastanti - dichiara Caterina Boato della Filcams Cgil - Vedremo se nelle prossime ore ci saranno le condizioni per riallacciare un dialogo". La società, partecipata del Comune, a suo tempo aveva presentato un piano di tagli da 280mila euro, cui si contrappone una controproposta dei sindacati da 130mila euro. Il sindaco Valerio Zoggia aveva seguito in prima persona la vertenza, presentando un piano su cui ora si sta lavorando di cesello. Ma a distanza di due giorni ancora l'accordo tra le parti non c'è. 

"Io auspico che ci sia una riflessione sulle ripercussioni di uno sciopero in piena stagione turistica - aveva dichiarato il primo cittadino, commentando la possibilità che si arrivasse allo sciopero - Potrebbe avere ripercussioni economiche importanti, in un periodo certo non facile. Spero in un ripensamento e, al limite, a uno spostamento più in là della data dell'agitazione. Mi risulta poi che la mancata intesa sia su elementi piuttosto marginali". Uno sciopero che avrebbe potuto costituire un danno all'immagine di Jesolo: "Sono deluso dal risultato finale della trattativa condotta da entrambe le parti, sia cioè dalla posizione dei sindacati che di quella di Jesolo Turismo - continua - Come amministrazione comunale avevamo presentato una proposta per risolvere la questione che ritenevamo accettabile. Il fatto che non sia stata accolta mi rende molto contrariato. Se è vero che faranno sciopero, per un aspetto non economico ma sicuramente importanze sul quale si poteva raggiungere un accordo, ne perde soprattutto la città. L’amministrazione si è spesa in tutti i modi per scongiurare di arrivare a tanto. Ora invece si rischia di compromettere decine di posti di lavoro per prese di posizione troppo rigide e personalistiche. Mi auguro che alla fine non ne subiscano le conseguenze i nostri ospiti che sono il nostro primo cliente a cui dobbiamo dare il meglio".

"Non si rendono conto che, con questo atteggiamento, stanno mettendo seriamente a rischio un ramo d'azienda così importante come il servizio di salvataggio - commenta il presidente di Jesolo Turismo spa, Luca Boccato - C'era l'intesa su tutto e la trattativa stava arrivando a un accordo, quando, soprattutto una parte dei sindacati, si è irrigidita sulla pianta organica". A oggi, dichiara l'azienda in una nota, vige una pianta organica sulla base di accordi di qualche anno fa, che prevede 16 lavoratori obbligatoriamente assunti per 7 mesi e 18 giorni e poco più di 60 lavoratori assunti per 6 mesi e 1 giorno. "Da parte nostra avevamo proposto una soluzione più al passo con i tempi, sempre comunque a tutela dei lavoratori, garantendo nel contempo all'azienda di essere competitiva anche su questo aspetto". I sindacati, invece, su questo punto si sono irrigiditi e le trattative sono saltate. "E' un suicidio - conclude Boccato - non hanno capito la modernità della nostra proposta. Temiamo seriamente che con lo sciopero finisca per sempre questo ramo d'azienda". Il rischio all'orizzonte ora è che non si arrivi più a rinnovi di contratti da parte dei consorzi, con la conseguente chiusura del servizio di salvataggio da parte della Jesolo Turismo, lasciando a casa gli ottanta lavoratori.

"Come clienti siamo molto amareggiati dell'atteggiamento dei sindacati. Ora valuteremo seriamente l'ipotesi di rivolgersi ad altre aziende per il servizio di salvataggio - attacca Renato Cattai, presidente di Federconsorzi - Affidarci ad un unico fornitore - continua Cattai - rappresentava anche un vantaggio d'immagine per tutti e questo già bastava per giustificare un costo superiore rispetto ad altre realtà. Però quanto accaduto e lo sciopero proclamato in piena stagione, oltretutto in giornate con un meteo instabile, mi mette in seria difficoltà. Apprezziamo la buona volontà del sindaco Valerio Zoggia, che in questi giorni ha cercato di mediare tra le parti, ma ora ci troviamo nella condizione di valutare anche altre proposte. E questo, va ricordato, mette a rischio il posto di lavoro degli addetti al salvataggio di Jesolo Turismo".
 

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