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Cronaca

Venezia padrona della sua laguna In Parlamento si studia la riforma

Documento proposto dal senatore Pd Felice Casson. Lo stato cedrebbe importanti pezzi di laguna, il Comune potrebbe poi escludere le navi

Per limitare il passaggio delle grandi navi è necessario che il Comune di Venezia torni padrone delle sue acque, acquisendo pezzi importanti di laguna attualmente di proprietà dello Stato. E’ questo il ragionamento alla base del disegno per la riforma della Legge speciale, che vede il senatore Pd Felice Casson come primo firmatario e sarà discusso nelle prossime settimane in commissione Ambiente al Senato. Se il governo di Enrico Letta terrà botta, naturalmente.

Le acque che circondano San Marco appartengono infatti al Demanio ed è per questo che il Comune non può prendere decisioni importanti per limitare il passaggio di navi, taxi o altre imbarcazioni. Ma, come riporta Il Gazzettino, se tutto filerà liscio nel giro di pochi mesi il nuovo disegno di riforma potrebbe essere approvato.

Ma cosa prevede nel dettaglio il testo? Oltre al Bacino e al canale della Giudecca, è prevista la cessione dell’Idroscalo e del forte di Sant’Andrea, dell’Arsenale (già attuata), dell’ex scalo ferroviario di San Basilio e dell’ex lavaggio carrozze di Santa Marta, di parecchi forti del Lido e di Pellestrina. In questo modo Venezia tornerebbe ad essere padrona delle sue acque e potrebbe decidere di non far più passare le grandi navi o comunque di limitarne il passaggio.

All’articolo 9 la norma recita: “Deve essere prevista la specifica estromissione dall’intera laguna delle grandi navi da crociera, con apposito terminal dedicato". Inoltre è previsto l’obbligo "per tutte le navi che entrano nella laguna o che utilizzano strutture portuali esterne l’obbligo di usare carburanti con bassissimi contenuti di sostanze inquinanti, applicando i limiti più restrittivi imposti dalla normativa internazionale". Importante pure l’articolo 4 in cui viene sottolineato che “è trasferita esclusivamente al Comune di Venezia, oltre alla proprietà, la competenza sul bacino di San Marco e sul canale della Giudecca, per i quali ogni regolamentazione, limitazione o interdizione è attribuita al sindaco, sentito il Consiglio comunale".

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