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Cronaca Jesolo / Piazza Giuseppe Mazzini

La ditta ritarda i lavori, il Comune fa ricorso e ottiene 300mila euro

Succede a Jesolo, dove l'amministrazione ha incassato i soldi della polizza assicurativa: "Tolleranza zero, i disagi hanno portato grave danno alla città"

Il Comune vince il ricorso contro la ditta inadempiente nella realizzazione dei lavori in piazza Mazzini e incassa i 300 mila euro della polizza assicurativa. La notizia arriva da Jesolo dove, al termine di un iter lungo e complicato condotto dall’ufficio Urbanistica, l'amministrazione è riuscita a ottenere la cifra prevista della polizza fideiussoria: soldi a garanzia della sostituzione della pavimentazione delle zone carrabili della zona di piazza Mazzini, prestata dalla ditta Compagnia Sviluppo Immobiliare s.r.l., titolare dell’intervento del Piruea Aquileia.

La somma va a compensare la spesa sostenuta per l’esecuzione da parte del Comune dei lavori di completamento della pavimentazione e per la realizzazione di tutti gli altri interventi di manutenzione straordinaria svolti in precedenza, essendosi già riscontrati danni e problemi di sollevamento di alcune lastre fin dal 2008.

"La linea assunta dalla Giunta e dall’assessorato all’urbanistica è stata quella della tolleranza zero – commenta l’assessore all’Urbanistica Otello Bergamo – Di fronte a situazioni di questo genere che hanno portato solo un grave danno a Jesolo non era pensabile di poter accettare l’offerta di transazione proposta dalla ditta. Un grazie ai miei uffici, al sindaco che ha appoggiato assieme alla Giunta questa battaglia burocratica che si è conclusa positivamente dopo mesi di riunioni ed incontri incessanti, a tutela dei cittadini e della città questo è un gran risultato".

La vicenda si è conclusa a favore del Comune grazie alla procedura di escussione della polizza, con il rigetto del ricorso di Compagnia Sviluppo Immobiliare s.r.l. contro il Comune di Jesolo e UnipolSai assicurazioni Spa davanti al tribunale di Treviso. È stato riconosciuto l’inadempimento della ditta (condannata anche alla rifusione delle spese di lite), consistente nel mancato completo ripristino dei danni alla pavimentazione, nonché gli oneri derivanti dalle numerose richieste di risarcimento formulate da terzi che hanno subito infortuni addebitati al Comune, oltre al danno all’immagine subìto dal Comune stesso: per la stagione estiva del 2014 e per due periodi pasquali 2014 e 2015, infatti, una delle piazze principali della città è stata presentata a residenti e turisti come un cantiere aperto anziché come un’opera pubblica finita.

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