rotate-mobile
Cronaca Cona / Via Conetta

"Ho visto gente girare con una spranga in mano e feriti a terra con la testa rotta"

Il sindaco Panfilio, dopo la maxi rissa di giovedì nella base di Conetta: "C'è chi aveva una spranga". Ma non emergono irregolarità dalla coop: "Requisiti gli oggetti pericolosi"

"Ho visto un ragazzo di colore con in mano una spranga. L'ho visto con i miei occhi. La situazione sta sfuggendo di mano". A poche ore dalla maxi rissa che giovedì sera è scoppiata all'interno dell'ex base militare di Conetta, la preoccupazione non scema. Il sindaco del paese, Alberto Panfilio, è rimasto colpito da "scene che si vedono di solito alla tv", sottolinea. "Al posto dei vecchi suv c'erano dei Ducato nuovi, ma la situazione era la stessa - spiega - c'erano queste persone di colore, evidentemente assoldate dalla cooperativa, che cercavano di mantenere l'ordine. Ma anche con una spranga di ferro lunga 2 metri. Ho visto un pachistano con delle ferite che potrebbero essere riconducibili a quell'oggetto. Qualcuno mi dica cosa sta succedendo". Con ogni probabilità quell'oggetto potenzialmente pericoloso, così come tantissimi altri, era appena stato requisito dai responsabili per evitare che la rissa diventasse ancora più preoccupante. Gli addetti hanno girato tutta la base per togliere di mezzo qualsiasi strumento potenzialmente offensivo. Insomma, nulla di irregolare nella gestione della situazione, secondo la cooperativa Eco-Officina. A parte le "botte" che si sono dati i diretti interessati, s'intende.

I residenti in ogni caso hanno assistito con preoccupazione all'arrivo delle forze dell'ordine, oltre che alla partenza delle ambulanza con i feriti: "Continuano ad arrivare profughi - sottolinea il primo cittadino - a noi la Prefettura non fornisce i numeri, ma non fa differenza se sono 500, 600 o 700. Temo il peggio. La condizione psicologica di chi si trova ammassato lì dentro non può essere delle migliori. Poi succede quello che è accaduto ieri. Come si fa a parlare di integrazione. Questo è un fallimento. La gente che vive qui a Conetta sente urla a tutte le ore - conclude - non può che avere paura. Ma noi non siamo cambiati per colpa dei profughi, le nostre anime si sono incupite perché i politici che dovevano gestire la situazione non capiscono nemmeno cosa hanno combinato qua. Sono collusi con la mediocrità delle loro azioni. Cona fa comodo, l'ho sempre detto. Sia a chi i 'neri non li vuole', sia chi gode nel mostrare tre profughi nella squadra di calcio del paese come esempio di integrazione". 

La rissa è stata scatenata da un diverbio tra un cittadino nigeriano e un cittadino pachistano. Uno ha accusato l'altro di avergli rubato il posto in fila per la consegna di qualche materiale. Un'inezia che ha scatenato il putiferio, con altri tre "sodali" che sono iintervenuti in aiuto dell'amico di turno. Calci e pugni. Come altre volte è accaduto. Poi il trasferimento in ospedale dei feriti (cinque in tutto, più un sesto che si è fatto male per motivi "indipendenti). Negli ultimi giorni sarebbero arrivate almeno cento persone nella base di Conetta (anche se altre sarebbero state trasferite), aggiungendo problemi agli altri che già ci sono.

Il sindaco Panfilio attende chiarimenti dalla Prefettura: "Ma non si sono mai fatti sentire - dichiara - ho visto gente con la testa rotta. Sanitari con le magliette sporche di sangue. Due dipendenti della cooperativa che stavano all'esterno per paura, e questi altri addetti a mantenere l'ordine che giravano sui Ducato con una spranga. Non volevano nemmeno far entrare l'ambulanza all'inizio, ho dovuto fare da mediatore. Cosa dobbiamo aspettare per intervenire. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, si opponga all'accordo Stato - Regioni sull'accoglienza diffusa. E' tutto fallito. Alcuni ragazzi della base per attirare l'attenzione hanno dovuto spostare le panchine in mezzo alla strada. Ho visto una situazione gestita né più, né meno come in Africa. Solo che al posto dei Suv c'erano i Ducato. Gli amministratori del territorio trovino soluzioni alternative - conclude - o dobbiamo aspettare feriti ancora più gravi per farlo".

CRITICO L'UGL POLIZIA DI STATO: "CHIUDETE LA BASE" - "La situazione di Conetta è secondo noi tra le più gravi a causa della convivenza tra ospiti di diverse nazionalità, ma una cosa è certa, e lo diciamo senza dubbio di smentita, per noi la base deve essere chiusa nel più breve tempo possibile - dichiara Mauro Armelao, del sindacato Ugl - E’ assurdo e pericoloso, poter pensare che in caso di bisogno (risse, proteste, ecc) ad intervenire inizialmente siano solamente due operatori della volante proveniente da Chioggia e altri due colleghi della radiomobile dei carabinieri. La scelta di raggruppare un così alto numero di profughi in una sola struttura, peraltro presente in una frazione che conta nemmeno 200 anime, la giudichiamo fallimentare e pericolosa, in primis, per gli operatori della cooperativa che opera all’interno, poi per le forze dell’ordine che sono chiamate ad intervenire in caso di bisogno e come ultimo anche per gli stessi ospiti che al loro interno vivono anche momenti di agitazione causati da profughi non molto rispettosi delle regole e della civile convivenza. Al di là di tutto questo, chiediamo a gran voce che la base venga chiusa al più presto o quantomeno ridimensionata immediatamente nei numeri, perché la consideriamo una vera e propria polveriera".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ho visto gente girare con una spranga in mano e feriti a terra con la testa rotta"

VeneziaToday è in caricamento