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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Quando una sciarpa crea tensione per anni: viaggio tra la vita di ultrà e curva

La vigilia della partita di domenica col Mantova era contraddistinta da allerta per possibili disordini tra tifoserie. Poi la rissa tra supporters dell'Unione e il fermo di un giovane per tentato omicidio

“Facciamo un appello ai tifosi per una condanna senza se e senza ma nei confronti di ogni violenza a prescindere dalle appartenenze". Questo il commento dell'assessore allo Sport Andrea Ferrazzi, dopo la rissa che domenica ha contraddistinto il pomeriggio veneziano. Un giovane è finito all'ospedale con il cranio sfondato, un altro, M.Z., operaio di 28 anni residente nella terraferma di Venezia, è stato fermato per tentato omicidio. Una violenza che è scattata all'ingresso dei Giardini Papadopoli, tra gruppi di ultras dell'Unione. Il cuore batte per la stessa squadra, ma a dividere i supporters c'è dell'altro. C'è la politica.

E pensare che nell'immediatezza redazioni e forze dell'ordine pensavano a uno scontro tra tifoserie rivali: quella del Mantova, ospite al Penzo, e quella lagunare. Non corre buon sangue tra le due fazioni, tanto che il questore Vincenzo Roca aveva diramato lo "stato di allerta". Il motivo? Anni fa durante una partita a Mantova un tifoso di casa aveva rubato una sciarpa a un ultrà arancioneroverde. Uno sgarro che non era stato ancora dimenticato. Perché entrare nel mondo del tifo organizzato significa entrare in un mondo in cui i rapporti di grandezza sono diversi rispetto al resto. Una sciarpa rubata diventa pretesto di tensioni per anni, uno striscione fuori luogo e arriva subito la dissociazione degli altri gruppi "amici". Una realtà "liquida", in itinere.  

Ora, però, l'attenzione si sposta alle prossime settimane. Come evolveranno i rapporti nella curva veneziana? Ca' Farsetti cerca di correre ai ripari:  "Amministrazione comunale e società dell'Unione Venezia inviteranno tutte le tifoserie a un tavolo comune da svolgersi nei prossimi giorni - spiega l'assessore Ferrassi - Sia, nella sua drammaticità, occasione per costruire unità per la squadra della nostra città. Nello sport il tifo deve essere leale, sano, motivo di festa e di pace. Non ci può essere spazio - conclude - per alcun atto anche minimamente violento. La città non accetterà in alcun modo efferatezze simili".

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