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Cronaca

Profughi, prima cabina di regia in laguna: sul piatto l'ipotesi Chioggia

Il prefetto Cuttaia: "Protocollo d'intesa con i Comuni. Facciano lavorare i migranti per la cittadinanza". Sindaco di Cona critico: "Perdita di tempo"

Non che i sindaci siano usciti con il sorriso dalla prima riunione della cosiddetta "cabina di regia" che dovrebbe portare a una gestione dell'emergenza profughi più condivisa tra prefettura e amministratori del territorio. Del resto la spaccatura rimane e ha dimostrarlo ci sono le poche presenze al faccia a faccia: solo 12 i primi cittadini (o i loro rappresentanti) accorsi. Si tratta di quelli che già ospitano dei migranti, a cui quindi l'argomento sta molto a cuore. Il più interessato di tutti è il primo cittadino di Cona, Alberto Panfilio: "Questa per me la giudico una ottima gita a Venezia e nulla di più - attacca - non ci sono novità di sorta. Anzi, l'unica è che se prima Ca' Corner puntava sulla equa distribuzione dei migranti, ora dice 'fatela anche tra ddi voi'.

Ma a Conetta poi i numeri sono saltati: l'altro giorno sono arrivati 82 profughi, quando ne erano stati annunciati 68. Non è che ci stanno mandando anche i profughi che avrebbero dovuto essere ospitati anche da un'altra parte? Non sarebbe giusto". Il sindaco attacca ancora una volta il prefetto Domenico Cuttaia, attribuendogli le responsabilità del sovraffollamento della ex base missilistica di Conetta e del sit-in spontaneo di protesta di lunedì mattina. Di tutt'altro avviso il titolare di Ca' Corner, che lunedì ha lanciato assieme alla rappresentante dell'Anci Maria Rosa Pavanello l'idea di una bozza di protocollo d'intesa, sulla falsariga di quel che si sta sperimentando in provincia di Padova e Vicenza, in modo da "stanare" i sindaci che non sono disposti ad aderire al principio demografico: un profugo ogni tot, in proporzione al numero di abitanti. Dalla teoria alla pratica, però, il salto è molto grosso, visto che per ora meno di un quarto dei Comuni stanno ospitando profughi, con tutti i problemi a livello gestionale che comportano.

"Le questioni di Cona e di Eraclea sono esplose proprio perché troppi sindaci hanno chiuso la porta - ha spiegato Cuttaia - sono passati venti mesi ormai, ma non possiamo non ospitare questa gente". Già, ma dove? Durante la riunione sarebbe stato annunciato dal prefetto anche l'ipotesi di un imminente trasferimento di migranti nella ex base missilistica di Ca' Bianca a Chioggia. Poco meno di un centinaio i migranti che potrebbero trovare alloggio lì: "Oltre al protocollo d'intesa sulla distribuzione demografica, un secondo obiettivo della cabina di regia è di invitare in maniera più pressante le cooperative a stipulare convenzioni con i sindaci per far sì che i migranti lavorino a favore della cittadinanza". Concetti che verranno ribaditi anche il prossimo 3 settembre, quando alle 14.30 è stato annunciata una riunione del tavolo di coordinamento regionale sul tema, con presenti anche il presidente della Regione Luca Zaia e il responsabile nazionale dell'Immigrazione, prefetto Luca Morcone.

Perché il punto di domanda resta: gli arrivi continuano, ma dove verranno alloggiati i nuovi profughi? La cooperativa Solaris dichiara di avere a disposizione 700 posti e che quindi non c'è più alcuna emergenza: "Si tratta di proposte che la Prefettura sta vagliando - dichiara Cuttaia - abbiamo chiamato i sindaci per avvertirli nel caso in cui gli arrivi interessino il loro territorio". Alcuni primi cittadini, però, anche durante la riunione si sono affrettati a smentire: è il caso di quelli di Quarto d'Altino, di Caorle e di San Stino di Livenza. Secondo loro gli 824 posti dichiarati (definiti "una chimera" dal sindaco di Cona Panfilio) sono solo un miraggio.  

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