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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Marco / piazza san marco

GRANDI NAVI Passaggi dimezzati da subito, avanti con il Contorta

Riunione cruciale a Roma sul futuro delle Grandi Navi. Riduzione delle crociere davanti a San Marco da gennaio. Si punta sul progetto del Porto

Una graduale riduzione dei passaggi per avere la possibilità di definire nel dettaglio le soluzioni. Questo in pratica ciò che accadrà nei prossimi mesi a Venezia. Si prende tempo per aggiustare il tiro al meglio. Una "soluzione ottimale" secondo il presidente della Regione Luca Zaia, che al termine della riunione tanto attesa sul tema delle Grandi Navi in laguna ha dichiarato come all'orizzonte ci sia "la graduale riduzione dei transiti nel canale della Giudecca e nel bacino di San Marco" per poi arrivare a "una definizione di fare un nuovo scavo e pensare ad una via alternativa tramite il canale Contorta Sant'Angelo".

Il progetto di cui è capofila l'Autorità portuale (non a caso per il suo presidente Paolo Costa questa si è rivelata "una ottima giornata") ha avuto la meglio sugli altri, nonostante le perplessità del sindaco Giorgio Orsoni, che ha chiesto accertamenti per verificarne l'impatto ambientale. Si lascia infatti aperta una porta per poter cambiare rotta (letteralmente) nel caso in cui si stagli all'orizzonte una soluzione migliore. I passaggi davanti a San Marco potrebbero dimezzarsi.

"Si lavorerà fin da subito in questa direzione - ha spiegato Zaia - non scartando quanto potrà essere utile da valutare nel frattempo". Tutto verrà definito da un documento dettagliato che verrà emanato dalla presidenza del Consiglio. "Inoltre – ha spiegato il primo cittadino Orsoni – si è stabilito che l’Autorità portuale darà avvio immediato al Piano regolatore portuale che fra l’altro dovrà prevedere lo spostamento della crociere a Porto Marghera. Credo che oggi sia stato posto un punto fermo stabilendo finalmente che le mega crociere non sono compatibili con Venezia e la sua Laguna. Stop al gigantismo".

In particolare dal primo gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nel canale della Giudecca dei traghetti, con conseguente riduzione del 25% dei transiti davanti a San Marco e del 50% delle emissioni inquinanti. Dalla stessa data dovrà essere ridotto fino al 20% (rispetto al 2012) il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca. Da novembre 2014 la laguna sarà off limits per quelle oltre le 96mila tonnellate. Andranno, infine, assicurate una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non superiore a 5 navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate) e una contrazione dei passaggi residui nelle ore centrali della giornata, con concentrazione delle partenze e arrivi all'alba e al tramonto. Nella valutazione di impatto ambientale di questa opzione - viene spiegato in una nota ufficiale di Palazzo Chigi - saranno considerate eventuali soluzioni alternative, compresa quella del Canale Vittorio Emanuele.

Alla riunione hanno partecipato tutti i soggetti interessati dai passaggi delle Grandi Navi in laguna. Al tavolo si sono seduti rappresentanti di Regione, Provincia, Comune, Autorità portuale e capitaneria di porto. Ad ascoltare (per poi mettere la parola decisiva) il premier Enrico Letta, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, il ministro per i Beni culturali Massimiliano Bray. "Noi - aveva spiegato il governatore Zaia prima dell'inizio della riunione - diciamo che l'attuale terminal passeggeri non deve chiudere. Un terminal che dà lavoro a circa 3.500 persone". Parole che si contrapponevano alla volontà del Comune (con in testa il sindaco Giorgio Orsoni) di dirottare le crociere a Porto Marghera.

COMITATO CRUISE VENICE - "Dall’incontro si capisce che rimangono le navi in Laguna, la centralità dell’attuale stazione Marittima resta immutata e si realizzarà il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo voluto dal presidente dell’Autorità Portuale - dichiara il presidente di Cruise Venice Massimo Bernardo - Non si capiscono dunque i toni trionfalistici del sindaco di Venezia che ha perso su tutti i fronti. Può esultare solo per l’assurdo limite dell’ingresso in laguna delle navi con stazza superiore alle 96mila tonnellate e la conseguente perdita di 180 toccate all'anno. Un limite irrazionale, dunque, che poteva essere portato almeno a 110mila tonnellate,  privo di ogni fondamento scientifico che finirà per mettere in ginocchio il porto di Venezia e ne segnerà la fine".

TANTE DENUNCE - Il Codacons promuove la decisione presa dal Governo di vietare il passaggio delle navi da crociera nella laguna di Venezia. "Da anni denunciamo il passaggio di questi giganti del mare a Venezia e i conseguenti rischi per l'ambiente e per la città - spiega il presidente Carlo Rienzi - Proprio a seguito delle nostre denunce la questione è stata portata all'attenzione della magistratura affinché venisse fatta chiarezza. Con la decisione odierna del Governo - conclude Rienzi - si mette finalmente la parola fine ad una situazione vergognosa, dove turisti e veneziani erano costretti ad assistere alla sfilata quotidiana di navi di proporzioni abnormi, e sarà realmente tutelato l'ambiente della città e l'immenso patrimonio rappresentato dalla Laguna".

LA VOCE DEL NO - Incassano "quel po' di buono che c'è nella decisione romana" considerandolo "una prima vittoria, ma la battaglia certo non si ferma e prosegue". Lo sottolinea Silvio testa portavoce del "Comitato No Grandi Navi" di Venezia. Il comitato è tuttavia lontano da una vera soddisfazione: "con la risoluzione presa a Roma - spiega Testa - non avremo solo il terminal crociere in Marittima con lo scavo del canale Contorta Sant'Angelo, oppure il nuovo terminal crociere a Porto Marghera: li avremo tutti e due. Questo, almeno, per chi crede davvero che in futuro verrà dato al sindaco, Giorgio Orsoni, il contentino del 'suo' nuovo porto crociere nel luogo che prima o poi avrà la cortesia di indicare". Secondo Testa "il sindaco abbozza e gongola nonostante la pesante sconfitta sullo scavo del Contorta, ma se qualcuno crede di spegnere il movimento cittadino contro le grandi navi agitando altrettanti contentini come la riduzione dall'1 gennaio 2014 del 20% delle navi oltre le 40mila tonnellate di stazza lorda in bacino San Marco o il divieto di accesso in laguna delle navi oltre le 96 mila tonnellate dall'1 novembre 2014, si sbaglia di grosso". "La nostra battaglia - concludo Testa - si sposta in sede di Valutazione di impatto ambientale sul devastante progetto del Contorta, dove, non per bontà loro ma perché così dice la legge, dovranno venire valutate 'tutte' le proposte alternative compresa quella dell'estromissione dalla laguna delle navi incompatibili".

L'OPINIONE - "La riduzione secca, a partire dal primo gennaio 2014, del transito dei traghetti e delle grandi navi da crociera nella laguna è un primo importante risultato ottenuto dalla mobilitazione dei cittadini veneziani, dall'indignazione dell'opinione pubblica internazionale e dalla determinazione dimostrata dall'amministrazione comunale". Lo afferma Beppe Caccia consigliere comunale a Venezia per la lista "Bene comune". "Per la prima volta da dieci anni a questa parte il traffico dei mostri del mare si ridurrà - rileva - e le meganavi da 96mila tonnellate e oltre da novembre saranno definitivamente fuori, non solo dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca, ma dall'intera laguna". "È grave invece che il governo abbia deciso di sposare in maniera acritica la proposta della lobby della crocieristica, rappresentata al tavolo di palazzo Chigi dal presidente dell'Autorità Portuale, - sottolinea - decidendo di dare il via libera alla valutazione d'impatto ambientale per lo scavo del nuovo canale Contorta Sant'Angelo. Non c'è alcuna ragione plausibile per non confrontare e valutare con pari dignità tutte le proposte alternative che erano state avanzate, dalla realizzazione di un nuovo terminal transitorio a Marghera alla definitiva collocazione del porto passeggeri fuori dalla Laguna. Lo scavo di nuovi canali con la drammatica ulteriore manomissione degli equilibri lagunari è semplicemente inaccettabile. Ci batteremo in ogni sede contro questa follia".

PARLA ZOPPAS - Per il presidente di Confindustria Venezia Matteo Zoppas, sulle grandi navi in laguna "il governo ha centrato l'obiettivo del lungo periodo". "Nell'immediato tuttavia - spiega l'imprenditore - la limitazione del tonnellaggio, mette in ginocchio il comparto delle crociere con il rischio che le compagnie lascino Venezia per non tornare". "Se da un lato - prosegue - a decisione del governo risponde in maniera adeguata alla nostra richiesta di incardinare la soluzione sull'allontanamento dal bacino di San Marco in una progettualità strategica e di respiro più ampio che non condizionasse la vocazione industriale di Porto Marghera, con il via libera al canale Contorta e alla piattaforma offshore; dall'altro ha conseguenze forti sul settore crocieristico e ricadute gravi per la Marittima che vede dimezzarsi, se non peggio, i flussi turistici". Secondo Zoppas "il limite delle 96mila tonnellate cambierà, in maniera peggiorativa, la geografia delle destinazioni dell'Alto Adriatico con l'ulteriore rischio, peraltro già paventato da diverse compagnie, di cambiare meta. Ritengo che da parte del governo si sarebbero dovuti tenere in maggiore considerazione gli investimenti fatti dal settore crocieristico su Venezia anche e soprattutto per i posti di lavoro e l'indotto creato".

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