rotate-mobile
Cronaca

Unesco-Venezia, prove di collaborazione: "Ho percepito la forza dell'impegno del Comune"

Riunione tecnica all'insegna del dialogo martedì mattina nella sede dell'organizzazione internazionale. Il sindaco di Venezia: "La città tornerà a essere esempio per tutti"

"Una discussione franca e fruttuosa". Se il buongiorno si vede dal mattino, i primi tweet "parigini" durante la riunione di martedì tra lo staff di Ca' Farsetti e l'Unesco sembrano essere forieri di buone notizie. Anche se quell'aggettivo "franca" potrebbe indicare comunque qualche ombra all'orizzonte. Se non altro la disponibilità al dialogo c'è da parte dell'organizzazione internazionale, che dovrà decidere se inserire (come extrema ratio) Venezia nell'elenco dei siti patrimonio dell'umanità considerati a rischio. Il tavolo tecnico si è protratto tutto il giorno e alla fine è stato dato il "la" a un comunicato congiunto tra le parti.

"Venezia è un patrimonio comune dall’eccezionale valore universale. Lavoreremo insieme, Unesco, governo, Comune e tutti gli stakeholder. E’ l'unica strada da percorrere. Questa mattina il sindaco di Venezia mi ha presentato in dettaglio le tante misure adottate e i progetti concreti che lui intende realizzare. Ho percepito la forza dell'impegno portato avanti dalla città e dal governo. Continueremo a lavorare con questo spirito",  ha commentato Irina Bokova al termine dell'incontro.

Il sindaco Luigi Brugnaro, assieme a una nutrita delegazione, che comprendeva anche rappresentanti del governo italiano, in apertura d'incontro ha donato un leone marciano a Irina Bokova, la direttrice generale Unesco. I due si erano già incontrati a Venezia il 3 e 4 novembre in occasione del ricordo de l'Aqua Granda, avendo modo già di "saggiare" vicendevolmente le posizioni altrui. A descrivere la riunione tecnica di martedì mattina "franca e fruttuosa" è stata proprio la Bokova, a denotare che si sarebbe andati oltre ai discorsi di circostanza.

Sul tavolo un report di oltre 70 pagine, integrato da moltissimi allegati tecnici, che in modo puntuale illustra, espone e documenta quanto sia stato fatto per rispondere alle Raccomandazioni contenute nella Decisione 40 COM 7.B.52, adottata a luglio 2016 a Istanbul dal Comitato del Patrimonio Mondiale. Il documento, che sarà aggiornato con i risultati dell'incontro di oggi, presenta le attività svolte, la programmazione in atto, gli strumenti di pianificazione adottati dall'Amministrazione locale e degli enti preposti alla tutela del Sito, gli atti di intesa stipulati con la Soprintendenza, nonché gli impegni reciprocamente assunti nel recente "Patto" tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Venezia.

L'incontro è cominciato con la presentazione da parte del sindaco di una relazione di contesto sui fini politici e amministrativi, con cui viene illustrata la “visione” della Città e il percorso che l'Amministrazione comunale ha intrapreso e sta attuando da luglio 2015, ponendosi su alcuni temi anche in forte discontinuità con le amministrazioni precedenti. L'obiettivo, condiviso dal Governo, è quello di perseguire il progetto di una città viva, in cui le persone continuino a risiedere e le imprese a lavorare, in una dimensione urbana e ambientale unica al mondo. Un importante risultato in questo percorso - è stato sottolineato - è rappresentato dalla sottoscrizione del “Patto per lo sviluppo della Città di Venezia”, firmato il 26 novembre 2016, tra il Comune di Venezia e il Governo italiano, che riconoscendo la specificità della città e le peculiarità morfologiche di Venezia, stanzia 457 milioni di euro per interventi in città nei prossimi anni e che evidenzia la volontà di proporre soluzioni ai problemi della navigazione in laguna, della sostenibilità ambientale, del recupero architettonico e del turismo.

Partendo dagli extra costi sostenuti dalla città di Venezia, a causa dell'insularità e del fattore acqua, documentati in 41 milioni di euro l'anno, nel corso dell'incontro si è evidenziato quanto messo in atto dall'Amministrazione per avviare un'operazione verità in termini di contabilità economica e finanziaria; per efficientare la macchina comunale e delle partecipate attraverso la riorganizzazione della macro e della micro struttura; per approvare un piano anticorruzione; per investire nella sicurezza della comunità attraverso operazioni di collaborazione con le forze dell’ordine volte alla lotta all’abusivismo, alla contraffazione, all’illegalità; per aumentare i controlli sul traffico lagunare contro il moto ondoso, per promuovere, in collaborazione con la Città Metropolitana, l'elaborazione partecipata di un piano strategico di crescita e sviluppo attraverso una prospettiva di rilancio per la città fondata sul lavoro e sull'occupazione.

La riunione del comitato del patrimonio mondiale del luglio 2016 aveva rilevato una serie di raccomandazioni e chiesto all'Italia un rapporto da presentare entro il 1 febbraio. Il tempo stringe. Il biglietto da visita della delegazione italiana era costituito soprattutto dal "Patto per Venezia", firmato il 26 novembre scorso tra la città e l'ex premier Matteo Renzi. Un'intesa che prevede investimenti per 457 milioni di euro in azioni di salvaguardia per la città e la laguna nei prossimi quattro anni. Inoltre, nell'ambito del piano strategico di sviluppo del turismo, presentato dal Ministro dei beni e attività culturali e turismo il 16 dicembre scorso con l'obiettivo di porre al centro delle politiche nazionali il turismo sostenibile, è prevista una specifica azione pilota per il monitoraggio e la gestione dei flussi turistici a Venezia.

“La mia presenza oggi è un segnale della fiducia e dell’impegno di Venezia per la cooperazione a livello internazionale - ha commentato il primo cittadino - Spero che questo incontro sia il punto di partenza per una collaborazione che costruisca una nuova visione per Venezia per i prossimi 20 anni, dove tutti sono impegnati per costruire un futuro migliore per i giovani e le nuove generazioni”.

Nel corso della successiva riunione tecnica, sindaco, assessori, consiglieri comunali e dirigenti dell'Amministrazione sono entrati nel dettaglio di alcuni dei temi sollevati dalle raccomandazioni della Decisione 40 COM 7.B.52: dalle norme di pianificazione urbanistica al miglioramento delle condizioni di acqua, aria e suolo, dagli impegni presi per aumentare la residenzialità alle norme sul traffico acqueo. È stato condiviso che uno dei problemi più evidenti sia la proliferazione di strutture ricettive complementari. Il diffondersi di questa tipologia di strutture ricettive non alberghiere, oltre a generare una forte concorrenza alle strutture tradizionali, pone in luce un ambito d’interesse per le amministrazioni statali e locali, ovvero la riduzione dell’imponibile assoggettabile a tassazione.

Allo stesso modo, non minori sono le preoccupazioni per la sicurezza pubblica, atteso che l'evasione fiscale si accompagna a sommersione del fenomeno anche dal punto di vista del controllo del territorio e della circolazione di individui in aree sensibili del paese, quale indubbiamente è la Città di Venezia. La soluzione è stata individuata nella modifica della legge regionale volta a individuare delle misure correttive per l'ambito della città, per la cui formulazione l’Amministrazione comunale ha da sempre fornito il proprio supporto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Unesco-Venezia, prove di collaborazione: "Ho percepito la forza dell'impegno del Comune"

VeneziaToday è in caricamento