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Cronaca

Rivendevano biglietti già usati: risarciscono 16mila euro a Actv

In 4 hanno patteggiato la pena, rispondevano di associazione per delinquere e peculato. Secondo l'accusa, anziché limitarsi a controllare i ticket, li ritiravano

Patteggiamento per tutti: si conclude così una vicenda iniziata nel 2013, in cui quattro veneziani erano accusati di aver rivenduto più volte gli stessi biglietti per il servizio di trasporto da punta San Giuliano a Venezia, per conto dell'Actv. Conti alla mano, avrebbero accumulato illecitamente 16mila euro nel giro di due anni. Come riportano i quotidiani locali, a processo erano finiti un 38enne di Marghera, titolare della società a cui Actv appaltava il servizio, il padre di quest'ultimo, 62enne di Mestre, e due dipendenti rispettivamente di 22 e 42 anni.

Accusati di associazione per delinquere e peculato, venerdì mattina hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento, non prima di aver risarcito interamente l'azienda di trasporti della cifra contestata. Le pene concordate vanno da un anno a sei mesi, per il titolare della società, a un anno e quattro mesi per gli altri tre: a tutti il giudice ha concesso la sospensione condizionale.

I fatti sono emersi nel 2013, quando alcuni utenti del servizio avevano raccontato che il personale a bordo delle imbarcazioni, anziché limitarsi a controllare i biglietti dei passeggeri, li ritirava. Le indagini avevano poi accertato che ad alcuni clienti venivano venduti biglietti già obliterati, che alla fine della corsa il marinaio provvedeva a ritirare. In questo modo la società tratteneva tutto l'importo dei biglietti, dichiarando ad Actv meno di quanto aveva effettivamente venduto. La Procura avrebbe contestato ai quattro di essersi appropriati di 9mila euro nel 2012 e di 7mila nel 2013. Altri 7mila euro sarebbero stati intascati tra maggio e settembre del 2013.

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