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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Da Roma 31 milioni di euro anche per il tornado: ossigeno per aziende e privati

La delibera del Consiglio dei ministri copre al 50 per cento i danni causati da calamità. "Assegno" già da martedì, poi incontro tra sindaci e Regione. Soddisfazione di Zaia

Dopo "la stagione della rabbia e dell’attesa", ecco i fondi per ricostruire. Sono 31 milioni di euro, disponibili già da domani (9 agosto), quando il dipartimento nazionale della protezione civile metterà l'assegno nelle mani dei veneti, permettendo così di mettere in moto la macchina degli indennizzi per famiglie e privati. Si tratta di fondi destinati a coprire i danni causati dagli eventi calamitosi che si sono verificati nella regione tra la primavera del 2013 e l'agosto 2015, inclusi quindi quelli del devastante tornado che l'8 luglio 2015 colpì la Riviera del Brenta. La delibera del Consiglio dei ministri copre il 50 per cento dei danni, che il commissario per le calamità ha quantificato (in base alla ricognizione delle amministrazioni comunali) in 62 milioni solo per quanto riguarda i privati.

I soldi non bastano quindi per sistemare tutto, ma è comunque un importante segnale di svolta: "I contributi nazionali non saranno sufficienti - commenta l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin - per coprire il conto dei danni causati da nubifragi, trombe d’aria, frane e alluvioni che hanno flagellato il Veneto negli ultimi tre anni, e che ammonta ad alcune centinaia di milioni. Ma significa che la buona volontà dei veneti è stata premiata". "Continuerò a fare il cane da guardia e a vigilare - aggiunge - sull’ordinanza di assegnazione delle risorse, la definizione dei tempi e le modalità di presentazione delle domande di contributo".

I limiti di accertamento e rimborso delle spese sostenute sono quelli stabiliti dalla ricognizione effettuata dal commissario delegato, l’ingegner Alessandro De Sabbata, che ha coordinato il censimento dei danni per ognuno degli eventi catastrofici per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza. "Già dopodomani, mercoledì 10 agosto - spiega l'assessore - incontrerò i sindaci dei tre comuni della Riviera del Brenta sconvolti dal tornado (Dolo, Mira e Pianiga) per informarli dei contenuti dell’intesa e fare il punto sulle modalità operative. La collaborazione tra Comuni, Regione e associazioni di categoria, abbinata alla grande solidarietà messa in campo dalla società civile - conclude - rappresentano un buon presupposto per gestire e al meglio gli aiuti pubblici in arrivo da Roma".

Soddisfatto anche il presidente della Regione, Luca Zaia: "Finalmente il pressing della Regione Veneto ha fatto breccia e Roma comincia a pagare le spese per la ricostruzione". I fondi nazionali sono destinati a coprire fino all’80 per cento dei danni subiti dagli immobili "prima casa di proprietà" e fino al 50 per cento del fabbisogno per le attività produttive. Per quanto riguarda le attività produttive nel corso del corrente esercizio verranno avviate le sole attività amministrative, rinviando gli ulteriori adempimenti al 2017.

Toni trionfalistici rispediti al mittente da sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, e dalla senatrice del Partito Democratico, Laura Puppato: "Lo stanziamento delle risorse per le zone del Veneto colpite da calamità, in particolare per i tre Comuni del veneziano colpiti dal tornado, conferma l'impegno del Governo che ci eravamo assunti - anche personalmente - davanti ai Sindaci subito dopo l'evento - commenta il sottosegretario - Abbiamo, in questo periodo, evitato di rispondere a inutili polemiche e lavorato, senza clamore, alla soluzione che è arrivata. Non abbiamo avuto bisogno di "cani da guardia", né di "pressing"; abbiamo semplicemente fatto quello che i cittadini si aspettavano dal Governo: non li abbiamo lasciati soli. Ora serve vera collaborazione istituzionale per gestire al meglio la erogazione".

"Leggiamo con stupore le dichiarazioni di Zaia che accredita a se anche la disponibilità che si è aperta grazie al fondo creato dal Governo per i danni subiti da cittadini e imprese a seguito degli eventi eccezionali capitati dal 2013 ad oggi - dichiara la senatrice Puppato - Come dire che se Roma non paga la colpa è di roma, se roma accredito il merito.... e' di Venezia. Rileviamo due inesattezze: la prima che i fondi destinati dal Governo nazionale sono relativi a ben 40 tragedie verificatesi nel corso di 3 anni in tutt'Italia, al Veneto ne sono stati accordati 3 in stretta relazione stretta la avvenuta proclamazione dello "stato di emergenza" da parte delle regioni, condizione per poter essere inseriti nella legge 119/2013 che, per la prima volta, da quando è nata viene finanziata. Dunque un plauso al governo nazionale che senza tanti presenzialismi c'è nella sostanza delle cose. Alcun merito va alla regione veneto e al suo presidente visto che il plafond per perviene al veneto non è frutto di sollecitazioni ma di una corretta suddivisione tra gli aventi diritto, logica sconosciuta alla Lega - che tutto fa secondo logiche di appartenenza - ma che appartiene invece alle vere democrazie. Non si da a chi batte i pugni sul tavolo ma a chi ne ha diritto, punto.  Seconda grave inesattezza: non c'è in questo elenco dei risarcimenti disponibili il disastro del 2 agosto a Molinetto della Croda - Refrontolo - la ragione la sappiamo e l'abbiamo dimostrata e ribadita: la regione irresponsabilmente non ha prodotto i documenti per la dichiarazione dello stato di emergenza se non sei mesi abbondanti dopo l'accaduto, dopo mia sollecitazione essendomi accorta che nulla era depositato presso il ministero".

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